Italia Nostra scrive per chiedere un appuntamento
SIENA. Abbiamo letto sulla stampa locale l’intervista del presidente di “Sei Toscana”, che assicura “scambi continui con il Comune di Siena”, comunica “piani per la tariffa puntuale” e rimanda ai sindaci la scelta sulla SeiCard. Continua affermando: “Noi siamo il braccio operativo delle Amministrazioni, la nostra missione è concordare assieme al Comune le migliori soluzioni che si vogliono adottare”.
Sapendo che Siena ha scelto di aprire i cassonetti per la raccolta dei rifiuti, congelando la SeiCard, riteniamo questa scelta pericolosa, con inevitabile diminuzione della raccolta differenziata, spalancando le porte ad un futuro megainceneritore per rifiuti, che andrebbe a sostituire quello attuale di Poggibonsi, insieme ad un altro analogo nella vicina Provincia di Arezzo. Si tratta di impianti termici già previsti nel Piano Regionale, ma che devono tassativamente non essere costruiti per i noti danni alla salute e all’ambiente, essendo inoltre produttori di discariche e CO2 climalterante, che vanno contro l’economia circolare.
Inoltre, anche dopo l’apertura dei cassonetti, i cittadini continuano ad abbandonare i rifiuti fuori dalle campane ed il problema del degrado urbano continua a rimanere irrisolto, accentuato dal ritiro a porta a porta, nel centro storico, in una fascia oraria troppo tarda, con impatto olfattivo e visivo indecoroso.
Italia Nostra fa appello a Nicoletta Fabio, sindaco di Siena, e chiede fin d’ora appuntamento sui problemi di salute pubblica, tanto più che la scrivente ha competenza in materia, perché nella vita professionale è stata Medico Ufficiale Sanitario Comunale e, dopo la Riforma sanitaria, Dirigente Medico di Salute Pubblica e di Igiene Ambientale.
Vi sono in Toscana esempi di molti Comuni virtuosi che raggiungono altissime percentuali di raccolta differenziata, anche oltre il 90 per cento, senza incenerire i rifiuti, come Capannori in Provincia di Lucca, premiata dalla CIA come primo Comune a zero rifiuti non riciclabili.
E’ chiaro che bisogna impiegare personale e mezzi per educare le persone e finanziare ed organizzare opportunamente la raccolta differenziata porta a porta, offrendo del resto molti posti di lavoro: denaro speso “a monte” per evitare “ a valle”impianti di incenerimento, gassificatori, ossicombustori, tutti inquinanti e climalteranti.
Italia Nostra ha fatto osservazione alla Regione Toscana per chiedere:
– raccolta differenziata all’80% anziché al 75%, tenendo conto di molte realtà virtuose, come la Lombardia, che prevede l’83%, o la stessa Capannori già al 90%;
– trattamento a freddo del rifiuto urbano residuo, invece di essere sottoposto a trattamenti termici. Ci sono da tempo referenze impiantistiche in Italia (vedi Provincia di Padova) che sono in grado, attraverso elettrocalamite, lettori ottici, correnti ad aria inversa, di recuperare oltre la metà, considerando le perdite di massa, di quel 20% che rimarrebbe dopo una raccolta differenziata all’80%. Rimarrebbe quindi meno del 10% da mettere nelle discariche, che somigliano più a depositi temporanei che a quegli obbrobri puzzolenti che conosciamo in Toscana.
– Riduzione degli imballaggi: bisogna lavorare insieme alle imprese per un nuovo disegno industriale teso a ridurre imballaggi, soprattutto plastici monodose e prodotti usa e getta.
Ciò che non è riciclabile e/o compostabile NON dovrebbe essere prodotto.
Laura Comi, presidente di Italia Nostra Sezione di Siena