Di tutt'altro parere Sos Geotermia: "La verità è un'altra"
di Fabrizio Pinzuti
PIANCASTAGNAIO. “La geotermia è rinnovabile e pulita. Lo sfruttamento delle risorse geotermiche ha uno scarsissimo impatto sull’ambiente e nessuno sulle falde di acqua potabile”. Lo spiega il responsabile Italia ed Europa di Enel Green Power, Roberto Deambrogio, che si rallegra anche della nascita ufficiale dell’indotto turistico dell’area geotermica dell’Alta Valdicecina. In una recente intervista a Class Meteo Deambrogio ha anche affermato che “gli impianti geotermici sfruttano il calore della terra prelevato da particolari serbatoi situati nel sottosuolo, a profondità che a volte superano i 4.000 metri. Ai fluidi caldi geotermici sono di regola associati una serie di gas che non vengono rilasciati nell’atmosfera, ma trattenuti e reiniettati nel sottosuolo”. Al riguardo, ha aggiunto Deambrogio, Enel Green Power ha una competenza di assoluto rilievo internazionale: per esempio il sistema Amis brevettato da Enel, consente di abbattere del tutto le emissioni di mercurio e di idrogeno solforato. Stessa cosa per l’ammoniaca e gli altri gas, sicché le uniche, modeste emissioni sono quelle di pochi gas cosiddetti incomprimibili, che cioè non è possibile condensare per poterli reiniettare. Gli acquiferi geotermici sono situati a grandi profondità, mentre le falde di acqua potabile si trovano a poche decine di metri. “Inoltre l’acquifero geotermico deve essere per definizione impermeabile, perché, altrimenti, i fluidi si disperderebbero nell’ambiente circostante e noi non potremmo sfruttarli per la produzione di energia”. Ovviamente la certezza che le attività geotermiche non hanno impatto sulle acque potabili è fondamentale per Enel, che al riguardo ha commissionato numerosi studi ad autorevoli strutture specializzate. Ma studi e analisi sono stati effettuati anche dall’ARS Toscana (l’Agenzia regionale sanitaria) che ha constatato come tutte le attività geotermiche di Enel non abbiano impatti sanitari sulle acque di falda, e anzi abbiano sempre registrato parametri molto al di sotto dei limiti di legge.
Contro queste posizioni si muove SOS Geotermia, Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata, che in un comunicato stampa afferma che “l’Enel alle nostre contestazioni di merito non ha mai risposto o ha rimpallato le competenze (soprattutto sanitarie) alla Regione, salvo poi continuare con il solito refrain, sperando forse che, come nelle peggiori pubblicità, alla fine, a forza di ripeterlo, diventi verità. Tutto quanto … ripetuto da Enel GP per bocca di Deambrogio lo abbiamo già confutato, punto su punto, con dati e studi scientifici e tutto è pubblicato in rete (https://sosgeotermia.noblogs.org/), compreso l’ultimo lavoro realizzato in collaborazione con Medicina Democratica dal titolo emblematico ‘La insostenibilità della Geotermia in Toscana, emergente da recenti studi epidemiologici’. La smetta Enel di proporre anche in Amiata la prospettiva del ‘turismo geotermico’ perché fortunatamente, finché non verranno distrutte, abbiamo ben altre risorse turistiche da sfruttare nel rispetto dell’ambiente; non ci interessa il ‘turismo dell’olocausto naturale’, vogliamo vivere e conservare vivo il monte Amiata. Alcuni di questi temi sono stati trattati anche nel dibattito della manifestazione dell’11 maggio. In proposito il geologo Alberto Dressino ha affermato che con l’attività dell’Enel vengono immessi in atmosfera elementi che non sono nell’atmosfera. Ne vale la pena? si chiede il geologo che prosegue: falde profonde vengono messe in comunicazione con quelle superficiali, la falda acquifera si abbassa e la qualità dell’acqua sta peggiorando. Insomma anche su questo argomento i pareri sono tutt’altro che concordi.