Intervista con Roberto Barocci
TOSCANA. (m. n.) La geotermia rischia di rovinare definitivamente il paesaggio toscano. Così, accanto ai vigneti doc potrebbero sorgere una quarantina di impianti industriali per la produzione di energia elettrica in tutta la regione. Oltre ai grandi insediamenti Enel, la Regione ha rilasciato per i territori a vocazione vinicola come Morellino di Scansano, Bianco di Pitigliano, Brunello e Rosso di Montalcino, decine di concessioni per lo studio e la possibile realizzazione di impianti geotermici di piccole e medie dimensioni, ma di grande impatto. Si tratta di veri ecomostri industriali nel mezzo della campagna toscana.
Ma i rischi sono anche l’inquinamento della falde acquifere, l’alterazione della campagna la svalutazione del territori e il grave pericolo per la salute umana. A parlarcene è Roberto Barocci, attivista di lungo corso della causa ambientale contro l’uso e l’abuso della Geotermia. Barocci è un esperto nel settore dei danni provocati dalla geotermia in Amiata. Da anni è attivista di Italia Nostra e del Forum Ambientalista Toscano, oltre che seguire le vicende sull’inquinamento anche per il comitato Sos geotermia Amiata. Gli argomenti da lui trattati sono riassunti in due libri: arsENIco e Maremma Avvelenata. Ecco cos’è e come si muove la Geotermia in Toscana.