Due indagini in due progetti europei Horizon Europe cercano di rispondere

TOSCANA. Ora che si sta finalmente delineando con maggior precisione il quadro relativo alla proroga delle concessioni geotermiche in Toscana, torna in primo piano un altro tema essenziale per delineare lo scenario futuro della geotermia nel nostro territorio: come vivono le comunità locali l’utilizzo dei fluidi geotermici in generale e quelli per fini industriali in particolare?
Il tema è già noto nelle zone geotermiche del Monte Amiata, dove uno sviluppo geotermico più recente e condizioni socioeconomiche differenti, hanno fatto sì che l’accettazione della risorsa non fosse sempre lineare.
Anche per questo motivo, e forti di pregressi studi e pubblicazioni scientifiche (relative principalmente a paesi esteri come la Germania e la Svizzera, ma anche extraeuropei), si è voluto inserire in due progetti finanziati dal programma UE Horizon Europe una sezione dedicata alle indagini relative alla accettabilità di questa fonte rinnovabile e allo studio delle strategie per la condivisione di scelte sull’uso della risorsa. I progetti in questione rispondono alle sigle di GEOSYN e COMPASS.
Il primo mira a sviluppare un prototipo per la produzione di calore e freddo per applicazioni industriali basato sulla geotermia. Il sistema sarà testato presso il caseificio San Martino di Monterotondo Marittimo. Il secondo, invece, si occupa di individuare soluzioni tecnologiche per la gestione in pozzo delle risorse geotermiche ad elevate pressioni e temperature, che consentiranno di ricavare energia da un numero inferiore di perforazioni rispetto ai fluidi impiegati tradizionalmente. In questo caso, il sito dimostrativo si trova in Islanda, ma i risultati del progetto saranno particolarmente utili anche nella gestione di risorse tipicamente utilizzate negli impianti esistenti.
“Riteniamo” dicono da CoSviG, responsabile delle indagini sull’accettabilità sociale in entrambi i progetti “che queste iniziative condotte con e per le comunità locali possano fornirci indicazioni attendibili su quello che può essere l’umore nei confronti della geotermia di una popolazione campione, aiutando a formulare strategie efficaci per aumentare la consapevolezza e la condivisione di proposte su una fonte rinnovabile strategica per i futuri mix energetici regionali e nazionali”.
Oltre alle interviste a tutto il tessuto socioeconomico di alcuni Comuni amiatini (cittadini, rappresentanti di associazioni locali, imprenditori, amministratori), a fine primavera sarà organizzato un evento in cui – oltre ad illustrare i progetti GEOSYN e COMPASS – si parlerà di geotermia a 360° e si proporrà, attraverso processi partecipativi, un uso delle risorse condiviso con le comunità locali.
In fondo, come diceva Umberto Veronesi, “Decidiamo liberamente solo quando abbiamo a disposizione le informazioni giuste.”