SIENA. Da Italia Nostra Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Constatiamo, con disappunto, che il Consorzio di bonifica ha eseguito dei lavori “sulle sponde” del fiume Elsa, dal Masso, in direzione contraria alla corrente, verso sud. Come al solito, sono state costruite palizzate e ripulite “le sponde” da ogni tipo di vegetazione riparia. Lavori inutili, che alla prima “piena” verranno annientati. È noto che l’acqua segue il suo corso e che le uniche forze capaci di attenuare la forza distruttrice delle “piene” sono rappresentate dalla vegetazione riparia ancorata con le sue radici, ma evidentemente questo il Consorzio di bonifica continua a far finta di non saperlo.
Le piogge dei giorni scorsi hanno originato una piccola “piena” la cui corrente ha smosso e trascinato un bel mucchio di tronchi e di rami tagliati e sradicati durante i lavori in corso, ammucchiandoli oltre la cascata del Masso. E intanto, poco più avanti, i lavori continuano con grandi macchine che accatastano pali e teli di plastica nel bel mezzo del fiume, in attesa che la corrente se li porti a valle, a intasare il corso dell’acqua, dove la corrente vorrà.
Italia Nostra rimarca ancora una volta che non può essere questa la tanto vantata cura dei fiumi per ridurre il rischio idraulico. Come lo aveva fatto negli anni passati, occupandosi più volte in maniera particolare dei lavori di dragaggio del fiume Ombrone, che andavano a causare una maggiore accelerazione delle acque specialmente durante le “piene”. In tal senso era più volte intervenuto anche il Presidente di Italia Nostra Grosseto, rimanendo tuttavia inascoltato. Ma la Maremma, con Albinia in prima linea, dovette subire un durissimo colpo, con alcune vittime e la frana di un ponte. Italia Nostra fa appello alle Autorità competenti perché si adoperino per una stretta sorveglianza di tali interventi sui fiumi, verificandone la legittimità, al fine di garantire il mantenimento della vegetazione riparia per la salvaguardia idrogeologica, la riduzione del rischio idraulico e la prevenzione dei dissesti del territorio, nel superiore interesse della collettività.