Il Regolamento urbanistico ha reso edificabile parte dell'area
Il Regolamento Urbanistico approvato nel 2011 ha cambiato la destinazione di parte dell’area di Busseto, rendendola edificabile.
Per informare il pubblico e lanciare un appello, Italia Nostra ha utilizzato diversi mezzi: dall’affissione di manifesti in tutta la città, all’invio di email all’indirizzo del Sindaco, alla raccolta di firme per una petizione che ha riscosso molte adesioni. L’eco della vicenda ha fatto sì che da parte di privati cittadini sia successivamente partita una ulteriore petizione, ancora in corso, la quale sta raggiungendo risultati molto significativi in termini di partecipazione popolare non solo nel quartiere, ma anche nel resto della città e nella provincia .
In occasione di due incontri pubblici, alcune dichiarazioni del Sindaco e dell’Assessore all’Urbanistica avevano fatto pensare alla possibilità di una riconsiderazione del progetto. Invece, Italia Nostra ha appreso con tristezza che, nel corso della seduta consiliare del 29 novembre, la maggioranza aveva confermato la delibera di alienazione del Bosco di Busseto, presa il 10 marzo dalla precedente amministrazione.
Il Sindaco ha dichiarato di aver dovuto “necessariamente” ribadire il piano del marzo 2011 “anche su precisa sollecitazione della Corte dei Conti”: ebbene, la Corte ha sollecitato il pareggio di bilancio, ma non è certo entrata nel merito di ciò che debba essere o non essere alienato! La decisione spetta all’Amministrazione attuale, non a quella precedente. Per venire incontro alle richieste dei cittadini, il Consiglio Comunale avrebbe potuto stralciare Busseto dal Piano delle alienazioni, individuando un bene alternativo .
Si dichiara che il progetto di edificazione “non interessa né la valle né il bosco di querce”: ma chiunque abbia fatto un sopralluogo anche superficiale, si è reso conto che, a causa del carattere impervio e della forte pendenza della scarpata, qualsiasi edificazione richiederà opere tali di consolidamento e di adeguamento, che per forza andrà distrutta gran parte del bosco; a meno che non si vogliano correre reali rischi di crollo. Non dimentichiamo che l’intera zona è classificata dal Regolamento Urbanistico in classe 3, che significa “pericolosità geomorfologica elevata”; non dimentichiamo che nel recente passato si sono verificate diverse frane, senza contare la più grave del ‘66, che rese inagibili alcuni appartamenti in strada di Busseto.
Si dichiara che il progetto “punta a conciliare il massimo rispetto dell’ambiente con le esigenze dei cittadini”: ma l’unica e vera forma di rispetto dell’ambiente è quella di lasciare a verde pubblico questa zona di rara bellezza, che rappresenta un bene collettivo, e che ha la preziosa funzione di baluardo contro l’inquinamento, oltre a quella di conservare il paesaggio: sono queste le esigenze dei cittadini. Oltretutto, la costruzione del parcheggio, di difficile accesso dall’esterno e di manovra all’interno, anziché essere al servizio dei residenti, costituirebbe l’ennesimo approdo per i pendolari e aggraverebbe la già precaria mobilità della zona, compromessa dalle troppe edificazioni degli ultimi anni in assenza di adeguata viabilità.
Italia Nostra rinnova il proprio dissenso sul metodo utilizzato dall’amministrazione per reperire soldi al fine di ripianare il bilancio comunale. Così facendo, per fare fronte a pregressi errori amministrativi, si impoverisce il territorio e conseguentemente i cittadini tutti. E inoltre, quando sarà finito il patrimonio, a cosa ricorrerà il Comune per ripianare il bilancio? Non solo non ci saranno più beni alienabili, ma avremo anche perso definitivamente quelle zone che rappresentano i pochissimi polmoni verdi a disposizione dei cittadini. L’individuazione del parco di Busseto come bene da alienare e da edificare non ci sembra moralmente accettabile, e siamo convinti che sia giunta l’ora di smettere di sacrificare i beni comuni per far fronte ad errori amministrativi.
Vogliamo ancora credere che l’appello reiterato di Italia Nostra e la voce dei privati cittadini, corroborate dalle petizioni popolari già depositate o che lo saranno tra breve, inducano l’amministrazione comunale a rivedere il progetto e a destinare l’area di Busseto a finalità realmente utili sul piano sociale e della salute pubblica, rivedendo il Regolamento Urbanistico approvato nel 2011, là dove viene prevista l’edificabilità di Busseto.
La presidente Lucilla Tozzi