In un incontro hanno spiegato il "no" alla costruzione di una struttura mastodontica
SIENA.Da Italia Nostra Siena e Arezzo riceviamo e pubblichiamo.
“Domenica 3 marzo è stata una giornata importante per la Val di Chiana senese ed aretina. Organizzato dalle sezioni di Italia Nostra di Arezzo e di Siena si è tenuto un incontro presso la sala convegni dell’Hotel Apogeo di Bettolle. Oggetto della riunione l’impatto del polo logistico sull’ecosistema e sul futuro della Val di Chiana: in breve, un’occasione aperta alla cittadinanza per capire e discutere intorno al mostro di cemento che dovrebbe sorgere a due passi dal paese di Bettolle, vicino al tratto autostradale e dentro al cuore della valle divisa fra la provincia di Arezzo e quella di Siena. Trattasi di una costruzione enorme, un polo grande come 70 campi di calcio messi in fila con un impatto devastante per il paesaggio e per l’ambiente che caratterizza da decenni e decenni la Val di Chiana storica leopoldina.
Al progetto fatto proprio dal Comune di Sinalunga e dagli altri comuni della valle, si oppone un nutrito gruppo di cittadini, riuniti in un comitato nato per proteggere e per valorizzare una parte importante della loro terra. Durante la riunione domenicale sono emerse sorprendenti “curiosità”<.
1) La decisione sarebbe stata presa “alla zitta” e senza nessun coinvolgimento della popolazione che da decenni vive nella zona.
2) Il luogo prescelto sarebbe un’area acquifera con evidenti problemi di rischio idro-geologico.
3) Le dimensioni del polo logistico stravolgerebbero l’ambiente con una cementificazione e una impermeabilizzazione del terreno irreversibile e di dimensioni mastodontiche.
4) La porta della Val di Chiana vedrebbe ogni giorno transitare oltre 1500 Tir, provocando un pluri inquinamento fuori da ogni ragionevole misura.
5) Tutto ciò arriverebbe a deturpare la Val di Chiana nel momento in cui esiste la candidatura della Valle a capitale italiana della Cultura. Non c’è bisogno di ricordare che la patria della Chianina è considerata un pregiato distretto agro alimentare italiano.
6) In Italia sono molti i poli logistici che dopo essere stati costruiti sono stati abbandonati, lasciando sul territorio mostri indistruttibili insieme alle promesse aleatorie di posti di lavoro e di un relativo e discutibile “progresso” sulla natura del quale sarebbe importante aprire una discussione quanto mai opportuna.
La cittadinanza intervenuta alla riunione si oppone e si opporrà alla costruzione del polo logistico in prossimità di Bettolle; chiede una visione diversa della Val di Chiana aretina e senese decisamente orientata alla tutela e alla valorizzazione dei talenti naturali, storici e culturali presenti nella Valle e organizzerà a breve nuove occasioni d’incontro per rendere consapevole la popolazione intorno al gigantesco problema che riguarda tutti i cittadini della Toscana e non solo quelli che vivono al di qua e al di là del Fosso che divide la Val di Chiana senese da quella aretina”.