Fuga di radioattività in Ungheria, senza pericolo rilevato per la popolazione

di Lexdc
SIENA. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica delle Nazioni Unite (IAEA) di Vienna ha ricevuto comunicazione dall’Autorità di sicurezza nucleare della Repubblica Ceca del rilevamento di una presenza in aria di livelli molto bassi di Iodio 131 e che rilevamenti di analoga natura sono stati confermati anche da altri paesi europei. Nel comunicato la IAEA precisa che i valori misurati sono comunque talmente bassi da non rappresentare alcun rischio per la salute della popolazione. L’Istituto francese per la radioprotezione e la sicurezza nucleare, IRSN, in un comunicato stampa emesso il 16 novembre, conferma che anche in Francia sono state misurate tracce di Iodio 131 in atmosfera. ISPRA ha immediatamente informato i laboratori delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente che partecipano alla Rete nazionale di sorveglianza della radioattività ambientale, RESORAD, richiedendo una verifica dei dati rilevati di routine dai sistemi di monitoraggio della rete di sorveglianza suddetta e di notificare tempestivamente l’eventuale presenza di scostamente anomali rispetto al fondo ambientale, per rispondere alla richiesta del Dipartimento della Protezione Civile. A oggi, alcuni paesi europei hanno confermato la presenza di Iodio 131 in atmosfera e ne hanno dato comunicazione alla IAEA, mentre altri hanno confermato di non aver rilevato concentrazioni di Iodio 131 superiori ai limiti.
Nel comunicato IAEA del 17 novembre si riporta che i risultati delle misure effettuate variano da alcune unità ad alcune decine di microBq/m3. Tali valori risultano essere centinaia di volte inferiori a quelli massimi misurati in Italia lo scorso marzo a seguito dell’incidente nucleare alla centrale giapponese di Fukushima. I valori massimi si sono riscontrati nella Repubblica Ceca, nella regione orientale dell’Austria e in Ungheria, rispettivamente con 27, 65 e 87 microBq/m3.
L’origine della radioattività è in un impianto di produzione di radioisotopi in Ungheria. L’Autorità di sicurezza nucleare ungherese ha confermato che si è verificato un rilascio in atmosfera di Iodio 131 dall’Institute of Isotopes Ltd di Budapest, di una quantità di radioattività di 342 GBq (con un picco di rilascio pari a 108 GBq in 48 ore fra il 12 e il 14 di ottobre). Sono in corso indagini per chiarire la causa dei rilasci. L’Autorità di sicurezza nucleare ungherese ha stimato che le dosi da inalazione sul territorio ungherese risultano inferiori a 10 nanoSv, ed ha comunicato che dall’evento non vi saranno effetti sanitari alla popolazione. Analogamente, negli altri paesi dove sono stati misurati livelli di Iodio 131 in concentrazioni inferiori a quelli rilevati in Ungheria, le stime di dose forniscono valori ancora più bassi. Le misure sino ad oggi effettuate in Italia dai laboratori delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente, con diversi livelli di sensibilità, non hanno evidenziato alcuna presenza anomala di radioattività in aria.