Schiuma provocata dall'uso di digestato da biogas
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di Diego Fionda
RAPOLANO TERME. Le operazioni di rilevamento erano cominciate giovedì (9 Gennaio), a seguito delle numerose segnalazioni di preoccupazione riguardanti il torrente Bestina. Sul posto erano giunti i tecnici del dipartimento ARPAT (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) di Siena accompagnati dagli operatori della Polizia Municipale di Asciano e di Rapolano Terme per verificare il livello di inquinamento del torrente e capirne le possibili cause.
Nel pomeriggio di ieri (10 Gennaio) è poi arrivata l’ufficialità dall’ARPAT: il torrente Bestina, che attraversa il centro abitato di Asciano per poi confluire nel fiume Ombrone, è inquinato. La causa sarebbe da attribuirsi ad un uso scellerato del digestato, ossia il risultato della fermentazione di materiale organico utilizzato per la produzione di biogas. Questo materiale, secondo i tecnici dell’ARPAT, sarebbe stato impropriamente distribuito sui terreni che circondano il torrente. La provenienza di questo digestato, invece, sarebbe da imputare all’impianto a biogas per la produzione elettrica del Comune di Rapolano Terme, in località Sentino.
Ma il danno ambientale potrebbe non essere limitato al solo torrente Bestina. Secondo i tecnici, che durante la loro ispezione nel territorio in questione hanno potuto constatare anche la presenza di alcuni pesci morti in prossimità delle zone di ristagno dell’acqua, questa cattiva conduzione della pratica agronomica ha comportato l’infiltrazione attraverso il terreno di una parte del digestato. Andando a raggiungere la sottostante falda acquifera, il pericolo di inquinamento potrebbe riguardare anche la zona di ricarica della sorgente Cornacchia ed un’altra sorgente nelle vicinanze. Per questo motivo ed in via precauzionale, sono state immediatamente scollegate dalla rete acquedottistica idropotabile del Comune di Asciano fino a quando non verrà esclusa questa ulteriore ipotesi di inquinamento.
(foto Carlo Rossi)