PIANCASTAGNAIO. Sala piena con numerosi imprenditori, associazioni di categoria e istituzioni presenti in sala: è questa la sintesi dell’incontro svoltosi martedì 3 novembre presso il Municipio di Piancastagnaio tra Enel Green Power, i tre Comuni geotermici dell’Amiata sede di impianto e le imprese locali.
Si tratta di un percorso importante, cominciato da alcuni anni grazie al comune impegno di Regione Toscana, enti locali, associazioni di categoria ed Enel Green Power per favorire lo sviluppo di un indotto geotermico sempre più specializzato in Toscana con l’obiettivo di promuovere iniziative finalizzate alla massimizzazione delle ricadute socio-economiche ed occupazionali a favore delle imprese dei Comuni sede di impianto geotermico.
All’incontro, oltre agli imprenditori, erano presenti i sindaci di Piancastagnaio Luigi Vagaggini, di Santa Fiora Federico Balocchi e di Arcidosso Jacopo Marini nonché il presidente del Co.Svi.G (Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche) Piero Ceccarelli. Per Enel Green Power sono intervenuti il responsabile geotermia Enel Green Power Massimo Montemaggi, con i responsabili dei vari settori operativi, logistici e acquisti Marco Favilla, Marco Cammelli, Claudio Lupetti, e il responsabile Enel Affari Istituzionali Centro Italia Fabrizio Iaccarino.
Enel Green Power ha presentato i dati degli ultimi anni, relativi alle attività di costruzione ed efficientamento degli impianti, di manutenzione ordinaria e straordinaria sul territorio: le assunzioni degli ultimi 20 mesi hanno consentito a 82 giovani toscani di prendere servizio nell’Azienda elettrica, mentre il coinvolgimento dell’imprenditoria e dell’artigianato locale è passato dall’11% del 2010 al 21% del 2015 sul totale delle commesse geotermiche Enel Green Power, attestandosi sui 25,5 milioni di euro nei primi 10 mesi dell’anno.
Un risultato importante che tuttavia può conoscere ancora significativi sviluppi: in ambito geotermico ci sono oltre 260 gare l’anno per un totale di circa 150 milioni di euro. Tra i settori che possono avere ricadute locali vi sono coibentazioni, sostegni per vapordotti, riparazioni reattori, manutenzione edifici, global service, revisioni impianti perforazione, riporti su piani turbina e fornitura palette. La crescita dell’indotto locale è legata alla capacità del tessuto imprenditoriale di far nascere aziende specializzate nel settore dell’elettromeccanica, cui Enel Green Power potrà trasferire know how e lavori sempre più specialistici per creare un vero e proprio distretto geotermico.
“Il progetto che abbiamo avviato – ha detto a questo proposito Fabrizio Iaccarino – non è un semplice tavolo che si riunisce periodicamente ma un vero e proprio percorso di crescita dell’indotto locale che si è dotato di strumenti di monitoraggio per verificare le ricadute e di implementazione per ottimizzare la collaborazione con le realtà imprenditoriali del territorio, grazie anche ad un intenso lavoro di confronto con le istituzioni locali”.
Proprio sui possibili sviluppi si è concentrato il dibattito: per le imprese già operative, da parte di Enel Green Power vi sarà supporto alla formazione tecnica e nel campo della sicurezza, nonché comunicazione costante per verificare la possibilità di svolgere attività in nuovi settori; proseguirà lo scouting di imprese che possano investire localmente in siti produttivi, assumendo personale del territorio, con la verifica costante di subappalti che ricadano localmente. Il tutto nel rispetto delle normative esistenti e della totale trasparenza, in modo da incrementare sempre di più modalità di acquisizione e approvvigionamento finalizzate a massimizzare la formula del “chilometro zero” in tema di servizi generali con lo scopo di ridurre anche l’impatto ambientale e ottimizzando il coinvolgimento delle imprese del territorio, compatibilmente con le procedure di qualifica di Enel Green Power.
L’incontro ha dato risposte interessanti, sia in termini di partecipazione che di risultati già raggiunti con il coinvolgimento sempre maggiore e la crescita delle imprese locali: solo per citare alcuni esempi, un’impresa di manutenzione meccanica ha creato un opificio assumendo persone del territorio, un fornitore di componenti plastici e lavorazioni di macchine utensili ha assunto personale specializzato dei comuni geotermici, un fornitore di componenti turbina ha creato un presidio industriale raddoppiando i dipendenti e il fatturato negli ultimi cinque anni, un’azienda di gestione e smaltimento rifiuti ha aperto presidi in zona e assunto personale, alcune ditte elettromeccaniche locali della Maremma, da Scarlino all’Amiata, hanno iniziato a operare in geotermia ricevendo trasferimento di competenze e commesse importanti.
Non solo, grazie alla partnership con realtà come la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Azienda Tosti di Castel del Piano, specializzata in lavorazioni meccaniche di materiali compositi, vi è l’opportunità per l’imprenditoria locale di avviare attività, avvalendosi di know how e logistica già pronti, nel campo della costruzione e manutenzione di componenti delle centrali termoelettriche, dei vapordotti e di altri settori specialistici geotermici. Un’ulteriore crescita delle imprese potrebbe peraltro corrispondere alla possibilità di partecipare a gare internazionali e di lavorare per gli impianti Enel Green Power in varie parti del mondo.
“In questi anni, insieme alla Regione, ai Comuni, al Cosvig e ai soggetti economici del territorio, abbiamo fatto molto – ha dichiarato Massimo Montemaggi – ma vi sono ancora grandi margini di sviluppo che possono garantire al territorio importanti ricadute economiche e sociali attraverso lo sviluppo di una filiera qualificata sia nel settore già forte dei servizi logistici e dei lavori civili, ma anche nel campo più specialistico dell’elettromeccanica con la possibilità di creare un indotto che costituisca un punto di riferimento nel contesto regionale ma che ambisca ad affermarsi anche a livello nazionale e internazionale”.