Un comitato protesta perchè non lo vuole. E, poco distante, dove ce n'è uno. non sappiamo cosa respiriamo
di LEXDC
CHIANTI. Il comitato “Chianti senza inceneritore” ha organizzato un evento lo scorso 25 febbraio a Greve in Chianti per ribadire il suo netto NO alla realizzazione di un inceneritore in località Testi, nel cuore del Chianti, che sarà fonte di inquinamento per tutta la zona ad altissima vocazione vinicola e olearia e che esperienze di riciclo, come quelle di Vedelago (TV) che ricicla il 90% dei rifiuti, sono possibili anche in Toscana, ammesso che non si punti, non si capisce per quale convenienza, a far funzionare solo gli inceneritori.
Sono intervenuti numerosi esponenti, primo tra i quali il Sindaco Albertò Bencistà, che insieme a Simona Forzoni (Assessore all’Ambiente del Comune di Greve) ha ribadito la sua ferma opposizione alla costruzione dell’inceneritore.
Il Presidente della Fondazione per la Tutela del Chianti Classico ha invece proposto una riflessione sui cambiamenti climatici e sull’utilità di cambiare l’attuale modello di vita occidentale legato indissolubilmente al consumo ed alla creazione di rifiuti, divenuto ormai insostenibile per il pianeta. Non serve creare continuamente rifiuti e poi incenerirli, si deve fare un passo indietro (che poi in realtà è un passo avanti per il pianeta) e smettere di creare rifiuti inutili.
Poi Giulio Mangani, Sindaco di Montespertoli ha illustrato come le buone pratiche di raccolta differenziata spinta con tariffazione puntuale possano velocemente portare un Comune della nostra regione a traguardi ragguardevoli che superano l’ottanta per cento di raccolta differenziata.
Infine l’evento si è concluso con l’intervento d i Beppe Banchi di Medicina Democratica che ha ben spiegato come nel Comune di Campi Bisenzio, in seguito al NO referendario all’incenerimento di qualche anno fa, un’ apposita commisione di cui lui ha fatto parte, ha analizzato le varie alternative all’incenerimento esistenti in Italia ed altrove confermandone la validità scientifica e la fattibilità pratica.
Visto che gli effetti diretti dei fumi degli inceneritori (quelli più pericolosi per la popolazione) arrivano ad almeno 20 km di raggio intorno all’inceneritore, ci chiediamo quali effetti possa, con simili affermazioni, provocare il cosiddetto “termovalorizzatore” di Poggibonsi che ci siano completamente sconosciuti (e nel suo “raggio” di 20 km. sono comprese sia Colle Valdelsa che S. Gimignano). Infatti, pur recitando nelle didascalie del sito internet di Sienambiente la dicitura: “Il controllo delle emissioni viene effettuato in continuo con apparecchiature installate sui camini che analizzano i fumi e ne registrano i risultati. I dati relativi alle emissioni sono trasmessi in tempo reale ad un monitor istallato nel comune di Poggibonsi, a disposizione di chiunque voglia prenderne visione. Ogni 4 mesi inoltre, così come previsto dalle norme vigenti, un laboratorio esterno effettua, sotto il controllo degli organi preposti, l’analisi di tutte le sostanze inquinanti emesse dal camini”, non si riesce a trovare anima viva o apposita insegna pubblica che ci indirizzi alla lettura del monitor. Il sito del comune di Poggibonsi è privo di notizia in merito, ovviamente… Non vorremmo che sia una bufala come l’inefficiente e inefficace monitor installato nella farmacia comunale di S. Gimignano, raro esempio di disinformazione, che ancora a gennaio non dava alcuna notizia e, visto che la popolazione locale non chiede né protesta, probabilmente nessuno ritiene di doverlo far funzionare. Nemmeno per salvare la forma, i protocolli e le norme vigenti.
Poi Giulio Mangani, Sindaco di Montespertoli ha illustrato come le buone pratiche di raccolta differenziata spinta con tariffazione puntuale possano velocemente portare un Comune della nostra regione a traguardi ragguardevoli che superano l’ottanta per cento di raccolta differenziata.
Infine l’evento si è concluso con l’intervento d i Beppe Banchi di Medicina Democratica che ha ben spiegato come nel Comune di Campi Bisenzio, in seguito al NO referendario all’incenerimento di qualche anno fa, un’ apposita commisione di cui lui ha fatto parte, ha analizzato le varie alternative all’incenerimento esistenti in Italia ed altrove confermandone la validità scientifica e la fattibilità pratica.
Visto che gli effetti diretti dei fumi degli inceneritori (quelli più pericolosi per la popolazione) arrivano ad almeno 20 km di raggio intorno all’inceneritore, ci chiediamo quali effetti possa, con simili affermazioni, provocare il cosiddetto “termovalorizzatore” di Poggibonsi che ci siano completamente sconosciuti (e nel suo “raggio” di 20 km. sono comprese sia Colle Valdelsa che S. Gimignano). Infatti, pur recitando nelle didascalie del sito internet di Sienambiente la dicitura: “Il controllo delle emissioni viene effettuato in continuo con apparecchiature installate sui camini che analizzano i fumi e ne registrano i risultati. I dati relativi alle emissioni sono trasmessi in tempo reale ad un monitor istallato nel comune di Poggibonsi, a disposizione di chiunque voglia prenderne visione. Ogni 4 mesi inoltre, così come previsto dalle norme vigenti, un laboratorio esterno effettua, sotto il controllo degli organi preposti, l’analisi di tutte le sostanze inquinanti emesse dal camini”, non si riesce a trovare anima viva o apposita insegna pubblica che ci indirizzi alla lettura del monitor. Il sito del comune di Poggibonsi è privo di notizia in merito, ovviamente… Non vorremmo che sia una bufala come l’inefficiente e inefficace monitor installato nella farmacia comunale di S. Gimignano, raro esempio di disinformazione, che ancora a gennaio non dava alcuna notizia e, visto che la popolazione locale non chiede né protesta, probabilmente nessuno ritiene di doverlo far funzionare. Nemmeno per salvare la forma, i protocolli e le norme vigenti.