In altri paesi multe salate per gli sforamenti. E in Italia?
AMIATA. E’ stato più volte sottolineato dall’Enel il riconoscimento internazionale attribuito al polo geotermico amiatino come quello in cui “le tecnologie … utilizzate sono le migliori e le più avanzate in relazione al tipo di fluido geotermico disponibile”. Altri ritengono di eccellenza anche la normativa che regola in Italia l’attività di ricerca e di utilizzazione dell’attività geotermica; su questo secondo punto abbiamo già raccolto i diversi pareri nell’articolo “Geotermia: liberalizzazione o deregulation?” apparso in queste pagine il 12 febbraio 2014. Su questi argomenti, assieme alle scelte operate dal Comune di Santa Fiora in tema di geotermia, ritorna un articolo di Carlo Balducci, recentemente pubblicato sul periodico “Rosso Di Sera”. Una “storiella”, la definisce Balducci, utile a capire i diversi comportamenti e normative in tema di sicurezza delle centrali tra il nostro ed altri paesi. A Puna, nelle isole Hawaii, nel 1976 fu realizzata una centrale geotermoelettrica con una potenza di circa 3 MW, “come quelle che avevamo noi a Bagnore a partire dagli anni ’60 del secolo scorso; fin dall’inizio il Governo di quel paese impose alla Società costruttrice che la centrale fosse dotata di un sistema di abbattimento degli inquinanti, del tipo, per intenderci, degli AMIS, che ENEL “Green Power” ha iniziato ad installare da noi solo nel 2002. Nel 1986 la Società chiese di aumentare la potenza della centrale a 25 MW e il Governo espresse parere favorevole solo a condizione che l’impianto fosse trasformato da flash, cioè con emissione diretta in atmosfera, a ciclo binario, senza emissione alcuna. Fu anche richiesto che venisse installato un sistema per il monitoraggio in continuo dell’idrogeno solforato, per controllare eventuali fuoriuscite accidentali di gas. Il 12 giugno 1991, durante la perforazione di un pozzo, per 31 ore si sono avute emissioni incontrollate in atmosfera , fra cui 84,64 kg/h di H2S, oltre ad altri elementi (piombo, nichel, cromo, cadmio, mercurio) contenuti nel fluido. Ciò comportò l’emissione di sanzioni molto pesanti a carico della Società; in totale, risulta che siano stati emessi 41 verbali per emissioni superiori ai limiti consentiti, che sono molto più restrittivi di quelli in vigore da noi. In particolare, per H2S è in vigore un limite di 35 microgrammi per mc come media di un’ora e 14 microgrammi per mc. come media sulle 24 ore, rispetto ai 150 microgrammi per mc presi in considerazione da noi”. L’Enel stessa ammette che talvolta per guasti o inattività degli impianti di abbattimento sono state superate le soglie consentite delle emissioni; è stato mai adottato qualche provvedimento sanzionatorio a carattere preventivo e/o deterrente in proposito? E perché tanta sproporzione tra le tolleranze delle emissioni?