Era stata richiesta in attesa della definizione delle aree non idonee
“Tra impianti già in funzione, concessioni rilasciate e permessi di ricerca attivi, corriamo il rischio di trasformare Val di Cornia, Val di Cecina, Val d’Orcia e Amiata in un groviera geotermico”, ha commentato il capogruppo Fattori, spiegando le ragioni della richiesta di moratoria. “Dall’inizio della legislatura chiediamo che si regolamenti in modo stringente la collocazione degli impianti geotermici nel territorio, con l’individuazione delle aree non idonee, così come avviene nel PAER per le altre fonti di energia rinnovabile. Due anni fa, anche grazie a Sì Toscana a Sinistra, il Consiglio regionale aveva impegnato la Giunta ad aggiornare il PAER con la definizione delle aree non idonee per gli impianti geotermici. Purtroppo, però, il processo non si è ancora concluso e nel frattempo si procede con le autorizzazioni ai nuovi impianti come se niente fosse”.“La definizione delle aree non idonee – ha aggiunto Fattori – dovrebbe tener conto in maniera vincolante delle volontà dei sindaci e delle comunità locali. Si tratta di ragioni di tipo paesaggistico, ambientale ed economico che cercano di individuare un corretto equilibrio fra le diverse vocazioni del territorio, compresa quella turistica e quella agricola. Invece la Giunta regionale insiste nel voler forzare le tappe”.
“La mancata individuazione delle aree non idonee ha già messo a rischio una ventina di località: da Roccalbegna a Campiglia d’Orcia, da Monte Santa Croce a Monte Labbro, l’elenco è lungo e coinvolge le province di Grosseto, Siena e Pisa. Avremmo voluto che la Regione non procedesse all’autorizzazione di nuovi impianti prima della conclusione dell’aggiornamento del PAER attraverso la definizione delle aree non idonee per gli impianti geotermici, sulla base delle indicazioni dei Sindaci e della popolazione del territorio. L’assessora Fratoni continua a rallentare e intralciare l’aggiornamento del PAER ed è ormai evidente che dietro questo impantanamento c’è una precisa volontà politica. La moratoria avrebbe costretto l’assessora ad aggiornare il PAER prima della fine della legislatura ma, a quanto pare, a PD e Italia Viva va benissimo che il governo regionale si faccia beffe delle decisioni del Consiglio”, conclude Fattori.