L'associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, su preoccupatissime segnalazioni di residenti, ha, inviato una nuova specifica istanza di accesso civico
SIENA. Da tempo ormai le sponde dei fiumi e dei torrenti nel Senese sono oggetto di una pulizia fin troppo radicale.
In parecchi tratti non rimane in piedi nemmeno un albero, nemmeno una siepe, nemmeno un arbusto.
L’importanza della vegetazione riparia per contenere l’irruenza delle acque e per la difesa idrogeologica è acclarata eppure i lavori svolti non vanno tanto per il sottile.
Riguardo i lavori in corso lungo le sponde del Fiume Elsa, fra Casole d’Elsa e Colle Val d’Elsa, su istanza dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus (28 dicembre 2018), si è pronunciata la Regione Toscana.
La Regione Toscana – Direzione Difesa del suolo e Protezione civile – Genio civile di Firenze ha risposto (nota prot. n. 21412 del 16 gennaio 2019) con ampi particolari: “Le attività di taglio nel tratto indicato sono state eseguite nel corso del 2016, protratte nel 2017 e nel 2018, nell’ambito della costruzione della cassa di espansione in destra idraulica del Fiume Elsa, denominata di S.Giulia in loc. Pian della Bufalaia, da parte della Provincia di Siena … Il manufatto principale dell’opera è un nuovo argine, alto fino a 6 metri sul piano campagna, realizzato in aderenza alla sponda destra del fiume Elsa nel comune di Monteriggioni che, in caso di piena, attraverso lo sfioratore di derivazione, ha la funzione di contenere e invasare circa 1 milione di metri cubi d’acqua nelle aree agricole di fondovalle.
L’intervento ha reso inevitabile procedere al taglio di buona parte delle alberature esistenti sulla sponda destra, sul lato cassa di espansione, in quanto ricadenti nell’impronta dell’opera e nell’area necessaria alla cantierazione del rilevato e delle scogliere di protezione della bassa sponda, nonché inevitabile eseguire il taglio degli alberi presenti sulla bassa sponda che per dimensioni, avanzato grado di maturazione e inclinazione, di fatto risultavano instabili e quindi un potenziale rischio per l’integrità dell’opera da realizzare.
Nel corso del 2019 la Provincia di Siena, a completamento dell’intervento di gestione del tratto con criteri compatibili con la presenza dell’opera, ha previsto il taglio delle alberature in sponda sinistra che per dimensioni, maturazione, inclinazione ed esposizione al flusso della corrente, potrebbero essere potenzialmente pregiudizievoli per l’integrità e stabilità della opposta sponda destra, su cui è realizzata la cassa di espansione”.
Ecco come sarà la gestione futura: “Una volta terminato l’intervento, la gestione dell’opera realizzata e della vegetazione nel tratto prospiciente i nuovi argini sarà attribuito al Consorzio di Bonifica Medio Valdarno ai sensi della L.R. 79/2012. Il Consorzio dovrà evitare che le alberature si sviluppino fino ad assumere dimensioni e una maturazione tale da costituire ostacolo al deflusso e pericolo per la cassa di espansione, anche per il possibile innesco di fenomeni erosivi. Dovrà invece mantenere la vegetazione riparia in buono stato di conservazione e stabilità, con alberi e arbusti in fase giovanile, flessibili ma resistenti al passaggio delle piene, che svolgano anche la funzione di corridoio ecologico lungo le sponde del fiume, e gli alberi sulla sommità della sponda sinistra, sul lato opposto della cassa di espansione, che avranno anche la funzione di schermo visivo delle arginature dalla S.P. ‘Traversa Maremmana’”.
In proposito era stata rilasciata l’autorizzazione idraulica (regio decreto n. 523/1904 e s.m.i.) con nota prot. n. 177982 dell’11 agosto 2015.
Inoltre, la Regione Toscana – Direzione Difesa del suolo e Protezione civile – Genio civile di Firenze ritiene che “i tagli di vegetazione arbustiva e arborea nei corsi d’acqua, eseguiti nell’ambito dell’esecuzione di opere idrauliche, come nel caso della realizzazione della Cassa di espansione di S.Giulia, o nell’ambito dell’attività manutentiva prevista nei Piani delle Attività di Bonifica Annuali redatti dai Consorzi di Bonifica e approvati dalla Regione ai sensi della L.R. 79/2012 e della D.G.R. 293/2015, sono riconducibili ad attività di manutenzione ordinaria del reticolo idrografico, la cui finalità è prioritariamente quella di garantire la regolarità del deflusso delle piene e la salvaguardia delle opere idrauliche esistenti, riducendo così le condizioni di rischio idraulico nei territori più esposti e vulnerabili ai danni per allagamenti, continuando altresì a preservare la funzione ecologica e ambientale della vegetazione ripariale dei corsi d’acqua”.
Conseguentemente, ritiene tali attività ”siano riconducibili alla gestione ordinaria e quindi sottratte alla disciplina del D.lgs. 42/2004”, cioè non debbano essere autorizzate sotto il profilo della tutela paesaggistica.
In realtà, le cose non sembra che siano proprio così.
Infatti, le sponde dei corsi d’acqua per una profondità di 150 metri dall’acqua sono in ogni caso tutelate con vincolo paesaggistico (art. 142, comma 1°, lettera c, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), spesso anche con vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.),con o senza vegetazione (Cons. Stato, Sez. VI, 27 giugno 2014, n. 3264, Cons. Stato, VI, 4 febbraio 2002, n. 657).
Analoga radicale pulizia con drastici tagli della vegetazione sulle sponde del Fiume Merse e del Torrente Arbia.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, su preoccupatissime segnalazioni di residenti, ha, quindi, inviato una nuova specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti (7 febbraio 2019).
Coinvolti il Ministero per i beni e attività culturali, la Regione Toscana, la Soprintendenza senese per archeologia, belle arti e paesaggio, laProvincia di Siena, il Consorzio di bonifica 6 della Toscana Sud, i Comuni di Siena e Sovicille, i Carabinieri Forestale di Siena. Informata laProcura della Repubblica presso il Tribunale di Siena.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus auspica una rapida verifica della legittimità delle operazioni lungo le sponde deicorsi d’acqua del Senese, ma, soprattutto, una profonda presa di coscienza dell’importanza fondamentale del mantenimento della vegetazione riparia per la salvaguardia idrogeologica e la prevenzione dei dissesti del territorio.
- Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Stefano Deliperi