Risorse per 69 milioni per l’innovazione agroalimentare e le risorse idriche
di Letizia Pini
SIENA. E’ di 69 milioni di euro il finanziamento che il programma PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) assegnerà alla ricerca e innovazione nel settore agroalimentare per il 2023.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca e il segretariato italiano di PRIMA presenteranno le nuove opportunità di finanziamento il 1° febbraio (11-30-13.30) in un evento online, nel quale esperti di progettazione europea daranno informazioni e spiegazioni a supporto della partecipazione italiana ai bandi PRIMA 2023 (http://www.primaitaly.it/prima-info-day-2023/).
Nei cinque anni di attuazione del programma PRIMA (2018-2022), la ricerca italiana ha conseguito risultati eccezionali: su 202 progetti finanziati ben 159 vedono la partecipazione dell’Italia, con 70 direttamente coordinati da un ente italiano. Di 289 milioni finora erogati, circa 65 milioni di euro sono andati a beneficio di ricercatori e innovatori del nostro Paese.
Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca spiega: “Il coordinamento a livello internazionale è imprescindibile per l’attuazione di priorità quali l’innovazione agroalimentare e le risorse idriche nel Mediterraneo, per affrontare sfide sistemiche e pervasive come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e per supportare il cammino comune verso la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Il MUR, quale hub per l’intersezione di reti nazionali e internazionali dei saperi e della ricerca, attraverso il contributo al bando PRIMA 2023 vuole continuare a valorizzare gli sforzi e le risorse necessarie per fare avanzare la nostra cooperazione come partner europei e del Bacino del Mediterraneo condividendo i nostri valori comuni non solo nel campo della politica ma anche in quello, cruciale, della ricerca”.
Sostiene Angelo Riccaboni, presidente della Fondazione PRIMA: “I finanziamenti di bandi PRIMA sono un’eccezionale opportunità per l’Italia: rappresentano un importante strumento di promozione della ricerca e dell’innovazione in settori chiave quali la gestione efficiente delle risorse idriche e l’agroalimentare, settori strategici per il nostro paese e per la regione mediterranea. Come presidente della Fondazione PRIMA mi preme sottolineare le rafforzate collaborazioni con attori chiave del Mediterraneo e il contestuale riconoscimento del ruolo strategico del Programma nel rispondere alle sfide del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare, nonché il costante allineamento con il Green Deal europeo”.
Il Segretariato Italiano di PRIMA, con sede al Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, coordina l’iniziativa in Italia promuovendo l’attuazione del Programma e creando importanti collaborazioni che coinvolgono, al fianco del Ministero dell’Università e della Ricerca, istituzioni, sistema universitario, della ricerca e dell’innovazione nonché i principali Ministeri come il MAECI, particolarmente attento al tema della sicurezza alimentare nel Mediterraneo.
In linea con gli anni scorsi, anche quest’anno per i bandi PRIMA 2023 il Ministero dell’Università e della Ricerca mette a disposizione dei ricercatori italiani circa 7 milioni di euro. Per facilitare la partecipazione ai bandi, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Segretariato Italiano di PRIMA, in collaborazione con APRE, organizzano per il 1 febbraio (11.30-13.30) un infoday nel quale illustreranno le tematiche oggetto di finanziamento nel 2023 e forniranno utili informazioni per supportare la candidatura delle proposte progettuali.
Programma dell’infoday 1.02.2023 e diretta evento: http://www.primaitaly.it/prima-info-day-2023/
Maggiori informazioni: www.prima-med.org | www.primaitaly.it