ROMA. Negli ultimi anni la popolazione mondiale si è impegnata sempre di più nel cosiddetto Green Behaviour, vale a dire l’adozione di un modo di vivere ecosostenibile. Sempre più città hanno iniziato a lavorare attivamente verso questa direzione – si è iniziata a fare la raccolta differenziata, sono stati creati sempre più mezzi pubblici ad emissioni zero e si è cercato di ridurre il traffico all’interno dei centri storici per poter limitare le emissioni delle automobili.
Ora, se anche è vero che le istituzioni possono sicuramente guidare i cittadini verso uno stile di vita più responsabile verso la Natura, è anche vero che nessun cambiamento può concretizzarsi se non c’è una volontà generale della popolazione a fare del proprio meglio per cambiare il proprio stile di vita. Ognuno di noi, nel suo piccolo, può apportare delle modifiche alla propria vita di tutti i giorni per il bene di tutti. Vediamo cosa è possibile fare per salvare il nostro Pianeta!
1. Cambiare le abitudini alimentari
Anche se può sembrare strano, la maggior parte delle emissioni dei gas serra sono dovute agli allevamenti intensivi, e quindi, di conseguenza, al nostro consumo di cibo. Nella fattispecie, sembrerebbe che l’allevamento di bovini sia quello che più causa danni al nostro ecosistema. Il tutto senza considerare che il consumo smodato di carne rossa porta ad altre complicazioni a livello della salute personale. Con questo non si intende dire che bisogna consumare una dieta vegetariana – anzi, a dire il vero, le industrie di lavorazione della soia sono un altro dei produttori principali di gas serra in ambito alimentare. Al contrario, invece, una consumo di carne basato sulla carne bianca e di maiale sembrerebbe la scelta migliore – non solo fa bene alla nostra salute, ma anche a quella dell’ambiente. Dunque è bene sfruttare utili risorse online, come il volantino Lidl della prossima settimana, per farsi un’idea delle offerte migliori che riescano a coniugare prezzi soddisfacenti e condizioni di produzione non inquinanti.
2. Smart Working
Ovviamente, di per sé lo smart working non comporta grandi cambiamenti per l’ambiente – ma tutto ciò a cui è correlato sì. Migliaia di persone, lavorando da casa, evitano di prendere la macchina, ad esempio, riducendo enormemente le emissioni di CO2. Non è un caso che nel 2020, per la prima volta dopo molto tempo, abbiamo assistito ad un calo drastico dell’inquinamento a livello globale.
Il lavoro da casa sembrerebbe quindi essere in realtà una situazione vantaggiosa per tutti, ma alcuni si dichiarano contrari adducendo come motivo il rischio di perdita dei dati, che, lavorando in rete, risultano essere più vulnerabili nei confronti di un attacco esterno. Tuttavia ci troviamo in realtà davanti ad un problema non più esistente. Con le tecnologie attuali, è possibile sfruttare le reti VPN per proteggere i dati sia in entrata che in uscita.
3. Cambia il modo di muoverti
E se non ci dobbiamo più spostare per fare lunghi viaggi in macchina verso il posto di lavoro, si apre anche un’altra possibile via verso l’ecosostenibilità: l’utilizzo di mezzi di trasporto green. Grazie anche agli incentivi che sono stati dati per l’acquisto di monopattini elettrici e biciclette, nell’ultimo anno abbiamo assistito ad un grande incremento nell’utilizzo di mezzi ecologici. Anche in questo caso, oltre a fare del bene all’ambiente, lo facciamo anche a noi stessi. Una vita più movimentata, soprattutto in un mondo dove spesso e volentieri si deve lavorare per molte ore stando fermi davanti ad uno schermo, è esattamente ciò che ci vuole per prevenire diversi malanni.
4. Ricicla il più possibile
Ed infine, forse il consiglio più scontato. Ma anche il meno seguito. Nonostante il progressivo diffondersi della raccolta differenziata, spesso tendiamo a non riciclare o comunque a creare più rifiuti del necessario. I contenitori in vetro, ad esempio quelli della marmellata o delle passate di pomodoro, possono tranquillamente essere riutilizzati più e più volte all’interno di una casa. Eppure, una volta che abbiamo finito il suo contenuto originario, lo buttiamo via. Lo stesso vale per le buste di plastica. Invece di riutilizzarle, ce ne sbarazziamo subito appena torniamo a casa. Per non parlare, poi, dei vestiti – con l’avvento del fast fashion ci siamo ormai abituati a comprare vestiti dalla scarsa durata, che prontamente buttiamo invece di riciclare o riparare.