Non ne parla la televisione, ma le conseguenze della tragedia potrebbero coinvolgerci tutti
SIENA. Passata l’emergenza, che tutti abbiamo conosciuto e che già gode di trasposizioni televisive e cinematografiche di fantasia, il disastro nucleare di Fukushima Daichi è ritornato nelle cronache minori. Quando qualcuno osa parlarne. Purtroppo la minaccia è ancora gravissima e attuale. Dalle ispezioni fatte sul sito, risulta che la situazione del reattore numero 4 – e in misura minore il reattore 3 – è gravissima e l’impianto potrebbe collassare su se stesso facilmente. Ciò provocherebbe una diffusione di radiazioni che andrebbero ben oltre i confini del Giappone. Il reattore è stato danneggiato dal combinato terremoto/tsunami dello scorso anno, e nella sua struttura fatiscente è conservato ancora un pool altamente pericoloso di combustibili nucleari.
Gli esperti in Giappone affermano che una nuova scossa di terremoto forte provocherebbe il crollo della piscina con una tale emissione di radiazioni da coprire il cielo di Asia e Pacifico e procurare lo sgombero di almeno 35 milioni di persone che vivono nell’area che arriva alla città di Tokyo. La minaccia di un terremoto di proporzioni sufficienti al crollo è reale: ieri la costa orientale del Giappone è stata colpita da un terremoto di magnitudo 5,8 Richter. E’ stato calcolato che per distruggere la protezione di cemento delle piscine sarebbe sufficiente un’altra scossa del grado 7, da esperti che hanno visitato il sito. 1535 barre di combustibile esaurito si troverebbero esposte all’aria e alle intemperie e probabilmente prendere fuoco, rilasciando quantità inimmaginabili di radioattività. Isotopi di cesio e stronzio evaporerebbero diffondendosi nell’aria, potenzialmente viggianti con i venti per migliaia di chilometri. In sostanza oggi il Giappone è seduto su una bomba nucleare, e il resto del mondo dipende dai capricci dei venti. Tutte le associazioni ambientaliste si stanno mobilitando per creare una opinione pubblica capace di costringere il governo giapponese a una veloce e improrogabile bonifica del reattore 4.