SANTA FIORA. Lo scorso sabato 23 febbraio il Comitato per la Tutela del Territorio di Roccalbegna ha organizzato un incontro pubblico informativo sul nuovo progetto di centrale geotermica Triana. Nella Sala del
Popolo a Santa Fiora erano presenti più di cento persone, tra cui rappresentanti dei comitati locali, giornalisti, e numerosi cittadini interessati.
Il comitato ha esposto il progetto e le sue possibili conseguenze. Notevole l’impatto sul paesaggio e l’ambiente, ancora più grave se alla centrale flash da 20MW, ai pozzi profondi 4km, ed al vapordotto lungo 5km sommiamo la coltivazione geotermica di 146,5 km2, che include il 75% del comune di Roccalbegna, comprese riserve naturali e aree protette. Notevole l’impatto sull’economia locale, che non vive di industria, ma di turismo ed agricoltura, spesso biologica. In cambio di questa devastazione irreversibile pochi i posti di lavoro. Nella relazione tecnica di progetto, infatti, si legge “l’impianto viene gestito a distanza […] e non è quindi prevista la presenza di personale fisso in loco”.
Il comitato accoglie con piacere l’ultimo decreto governativo FER1, in cui la geotermia tradizionale non viene ammessa agli incentivi e confida che queste posizioni vengano mantenute anche nel decreto FER2 al momento in preparazione.
Il Dr. Borgia ha mostrato che lo sfruttamento geotermico sull’Amiata è accompagnato da una contaminazione ed abbassamento di anche 300m delle falde acquifere, da un preoccupante inquinamento dell’aria, da un aumento della sismicità e da una subsidenza che a Piancastagnaio ha portato alla rottura dei due unici ponti sul fiume Paglia.
Il Dr. Corrieri ha elencato gli inquinanti prodotti dalle centrali dell’Amiata e illustrato la loro nocività. E’ stato calcolato che la sola ammoniaca emessa provoca 1062 morti precoci all’anno. Il 42,5% delle emissioni italiane di mercurio, un potente neurotossico, viene prodotto in Amiata.
Il Dr. Landi ha dato un aggiornamento sul recente studio epidemiologico “InVETTA” dell’Agenzia Regionale Sanità Toscana. I risultati preliminari mostrano che il 65% delle persone ha almeno un metallo pesante nelle urine o nel sangue.
Il Comitato si era preoccupato di informare prima di tutto la popolazione locale, chiedendo al Comune l’uso di “Casa Roccalbegna”, l’unica sala in zona in grado di ospitare un evento simile. La Regione, proprietaria dell’immobile, in prima risposta aveva concesso il nulla osta, ma dopo aver parlato con il sindaco Massimo Galli, nega la sala al comitato appellandosi a ragioni di sicurezza.
Riteniamo che il comportamento del sindaco sia molto grave e condividiamo i timori delle opposizioni, che lo vedrebbero perseguire questa scellerata “missione geotermica” in un clima di silenzio e trame politiche. Ad aggravare la sua mancanza nel dialogare con la cittadinanza, il sindaco ad oggi sembra anche voler ostacolare coloro che chiedono solo di informare la popolazione sui rischi del progetto Triana.
Comitato per la Tutela del Territorio di Roccalbegna