Abbadia San Salvatore: il tema della democrazia al centro di un seminario
ABBADIA SAN SALVATORE. Si terrà sabato 16 aprile (ore 14-19, sala convegni ex-officina meccanica), il seminario dal titolo “Dalla geotermia alla democrazia”, promosso dal Comitato Ambiente Amiata e rivolto a tutti i cittadini. Al dibattito parteciperanno Alberto Lucarelli, docente dell’Università di Napoli e membro della Commissione Rodotà, Marco Bersani del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, Aldo Zanchetta studioso dei movimenti sociali latinoamericani, Andrea Borgia geologo di fama internazionale, Antonello Ciccozzi, ricercatore di Antropologia culturale dell’Università dell’Aquila, Mario Monforte della rivista Il Ponte e i rappresentanti di tante altre lotte territoriali, in primis quella contro gli inceneritori, come Michelangiolo Bolognini e Adriana Pagliai. Moderatore Enzo Vitalesta della associazione Yaku.
Dopo la decisione della Regione Toscana di procedere al raddoppio dello sfruttamento geotermico amiatino, nonostante le forti pressioni dei comitati locali, che continuano a denunciare gli impatti su salute e ambiente, le popolazioni dell’Amiata sono chiamate a raccolta per dibattere sul presente e futuro del loro territorio e della loro vita. Il Comitato Ambiente respinge la scelta dello sfruttamento geotermico per una molteplicità di ragioni. Innanzi tutto perché la geotermia “inquina la nostra aria, acqua, terra, con arsenico, mercurio, boro, acido solfidrico, etc; consuma quantità spropositate d’acqua, colpendo il vitale bacino idrico amiatino; non rinnova affatto le sue fonti e colpisce la struttura geologica dell’Amiata; uccide noi (l’indagine epidemiologica non mente) e la nostra terra”. Secondariamente perché “è all’opera un blocco di interessi economici e politici, dal governo centrale, regionale e locale all’Enel, mascherato da “ecologismo” (con tanto di “Protocollo di Kyoto” – “energie rinnovabili”- “certificati verdi”, le tasse in bolletta energetica)”. E in terzo luogo perché quello proposto non è “sviluppo sostenibile”. L’unico sviluppo vero – sostiene il Comitato – sta nella salvaguardia e nel ripristino del nostro ambiente agricolo e forestale, con le attività produttive, commerciali e turistiche connesse. Progetto che, con il potenziamento geotermico, è destinato a naufragare. Allo stesso tempo – prosegue il Comitato – non possiamo più rimettere la difesa della nostra salute, del nostro ambiente, della nostra vita a continue suppliche a chi decide. “Ci dobbiamo riprendere ciò che ci è stato tolto. Salvaguardare e difendere i nostri beni comuni, dall’acqua alle fonti di energia. La decisione di che cosa fare del nostro territorio spetta a noi, cittadini che abitiamo e viviamo sull’Amiata. Dobbiamo capirlo fino in fondo e farlo intendere a tutti – anche a coloro che si schierano dalla parte di chi devasta la nostra montagna, perché lo facciano non ingannati, ma in piena consapevolezza. Perciò dobbiamo dare la parola a tutti i cittadini dell’Amiata, con apposito referendum, le cui modalità saranno stabilite insieme, con l’aiuto di esperti e giuristi. Il mancato regolamento del referendum da parte dei comuni è un abuso per impedire che si esprima la volontà popolare. Ma questo referendum si farà. E della risposta si dovrà prendere atto”.