L'incontro si terrà domenica 3 febbraio a Firenze
SIENA. Una Piattaforma sui problemi dell’ambiente, delle infrastrutture, del paesaggio in Toscana sarà presentata e discussa all’Assemblea della Rete dei comitati per la difesa del territorio, domenica 3 febbraio a Firenze. Frutto di un lungo lavoro di ricerca in collaborazione fra i Comitati e gli esperti della ReTe, la Piattaforma affronta con una documentazione di prima mano le maggiori questioni aperte sul territorio: energia, acqua e rifiuti; urbanistica e paesaggio; infrastrutture e grandi opere.
“L’idea generale – dichiara il presidente della ReTe, Alberto Asor Rosa – è che, a ogni posizione critica, corrisponde un progetto alternativo. Siamo quindi lontani da posizioni puramente negative. Noi facciamo analisi e proposte e ai nostri interlocutori politici e istituzionali chiediamo un confronto sulle tematiche che solleviamo”.
Tra i casi su cui la ReTe sollecita il confronto, la Piattaforma indica: il tunnel TAV di Firenze, la geotermia sull’Amiata, le cave di marmo delle Apuane, il corridoio tirrenico, le “città d’arte” ridotte a “città merce”, la devastazione delle coste, il destino della Piana tra Firenze e Prato.
Secondo la ReTe, ci sono cose che devono decrescere, come il consumo di suolo, le grandi opere, la grande distribuzione, le grandi periferie, e altre che devono crescere, e sono gli spazi pubblici, le reti corte fra produzione e consumo, il ripopolamento rurale e montano, e soprattutto la cittadinanza attiva con nuove forme di partecipazione democratica alle scelte che incidono sulla qualità della vita. “È un’inversione di rotta possibile in Toscana più che altrove – sostiene Asor Rosa – proprio perché qui non sono stati ancora del tutto superati i confini dello sviluppo a tutti i costi. La Toscana va perciò considerata un laboratorio: le scelte sul territorio adottate qui avranno una ricaduta nazionale. Un’inversione di rotta può diventare un elemento propulsivo per tutto il paese”.
La Piattaforma rileva “lo spazio più che modesto, per non dire inesistente” dei temi dell’ambiente e del territorio nel dibattito elettorale, temi che la Rete considera invece centrali in termini di scelte politiche per uno sviluppo sostenibile, perché “investire in ambiente e paesaggio – si legge nella Piattaforma– produce reddito e occupazione”.