Arpat spiega che l'inceneritore non può causare il problema sollevato da alcuni cittadini
di Lexdc
POGGIBONSI. Grande confusione sotto il cielo di Poggibonsi. Alcuni cittadini hanno protestato, asserendo che l’aria della città valdelsana, la mattina fino almeno alle 09:30, sia irrespirabile da qualche giorno. E avrebbero individuato la causa nell’attività dell’inceneritore. Che è lì da qualche anno … ma creerebbe problemi da qualche giorno.
In merito, tirata in ballo, Arpat ha diffuso un comunicato in cui si afferma: “in nessuna occasione l’emissione di un impianto di incenerimento di moderna concezione può avere effetti che siano rilevabili dalle persone, come odore di fumo o simili. Gli impianti di incenerimento, come quello di Poggibonsi, non danno luogo ad emissioni odorigene provenienti da rifiuti, perché questi sono collocati in una fossa chiusa predisposta per evitare la fuoriuscita di odori nella fase di conferimento. Riguardo alle emissioni in atmosfera dell’impianto, questo è sottoposto ai controlli periodici dell?Agenzia, che risultano ampiamente entro i limiti di legge (vedi ad esempio la tabella inceneritori, con i dati degli anni 2009-2011 pubblicati nell’Annuario dei dati ambientali 2012); è possibile invece che le maleodoranze abbiano origine da altre forme di combustione (ad esempio di potature di piante, o altri materiali), ovvero da parte di altre tipologie di impianti presenti nella zona. Considerato che ARPAT non ha ricevuto segnalazioni da parte di cittadini, si invita chi dovesse rilevare ulteriori problemi di segnalarli al numero verde dell’Agenzia (800800400 attivo dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 13,00 e dal lunedì al giovedì dalle 14,00 alle 18,00, oppure via mail all?indirizzo urp@arpat.toscana.it)”.
Ricordiamo ai cittadini che nell’androne del Comune di Poggibonsi si trova un monitor che dà in tempo reale il dato sulle emissioni dell’inceneritore dei Fosci; anche se sarebbe meglio se si potessero leggere sul sito del comune (una cosa semplice, volendo), così per saperne di più nelle ore in cui il palazzo comunale è chiuso. Oltretutto, l’impianto di termovalorizzazione di Sienambiente si trova due file di colline oltre l’abitato in direzione di San Gimignano: è oltremodo difficile che l’eventuale inquinamento, se proveniente da quella fonte, riesca a scollinare verso le aree “maleodoranti”. Inoltre i dati sulle emissioni rilevate dalla centralina-farlocco di via De Amicis (giusto due colline più in là, in zona residenziale di scarso traffico) non riscontrano anomalie di alcun genere. Ad esempio il 23 ottobre, i valori sono nella norma: 30 per i PM10, 17 per i PM2,5, 64 per gli NO2 : sonni tranquilli per gli amministratori cittadini. Resta da capire da dove viene il cattivo odore: qualcuno che ne ha la competenza vada a giro nelle ore mattutine a controllare la città, sennò il cattivo odore farà la fine delle schiume nell’Elsa. Che ci sono ormai da troppo tempo e nessuno è andato a scoprirne le origini.