Il dossier che dimostra la contaminazione da mercurio delle acque, che interessa anche il Tevere, è stato trasmesso anche al Ministero dell'Ambiente
di Fabrizio Pinzuti
ROMA – Si è tenuto martedì scorso 14 giugno a Roma, presso l’Istituto Santa Maria in Aquiro, l’incontro pubblico degli Amici della Terra dedicato all’inquinamento da mercurio, un fenomeno noto da anni ma di cui emergono ora una serie di dati allarmanti grazie alle attività di ricerca del dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Firenze condotte nel bacino del Paglia-Tevere. L’inquinamento da mercurio, originato in più di un secolo di estrazione e lavorazione dei minerali di mercurio nel territorio dell’Amiata interessa ancora oggi la strada dalle sorgenti del Paglia, alle pendici dell’Amiata, lungo tutta l’asta Paglia-Tevere, fino al Mar Tirreno. All’evento sono stati invitati i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, dell’Ispra, delle Regioni Toscana, Umbria e Lazio. Ai partecipanti è stato distribuito il dossier conoscitivo del problema. Gli Amici della Terra, ritengono che questa crisi ambientale sia stata finora sottovalutata. Essa richiede il coinvolgimento delle regioni interessate e del Governo per definire tempestivamente una strategia adeguata di intervento di bonifica e chiedono che il Ministero e le Regioni attivino urgentemente una strategia di intervento basata su:
1) avvio delle bonifiche ambientali delle ex miniere di mercurio in Toscana;
2) monitoraggio ambientale mirato sulla contaminazione da mercurio nell’ambiente fluviale e marino interessato (valorizzando il patrimonio conoscitivo già sviluppato dall’Università di Firenze);
3) Azioni di risanamento e/o messa in sicurezza ambientale dell’ambiente fluviale contaminato.
Il dossier “La strada del mercurio, dall’Amiata al Mar Tirreno attraverso il bacino del Paglia-Tevere – Rischi di contaminazione e strategie di intervento” è stato depositato venerdì scorso al Ministero dell’Ambiente dagli Amici della Terra come associazione ambientalista riconosciuta, attivando la procedura di richiesta di intervento urgente per minaccia di grave danno ambientale ai sensi dell’articolo 309 del Dlgs. n. 152/2006 e s.m.i. (testo unico delle norme in materia di ambiente). Dal dossier risulta che sono 60 le tonnellate di mercurio nei sedimenti fluviali del fiume Paglia, 11 i kg di mercurio che ogni anno arrivano al Mar Tirreno, con concentrazioni elevate di mercurio nei campioni di muscoli dei pesci d’acqua dolce. Oltre il 90% del mercurio ritrovato nei pesci è nella forma metilata, la più pericolosa per la salute umana. Una grande percentuale dei campioni di muscolo di pesce supera le linee guida U.S. EPA 2009 (United States Environment Protection Agency) per il metilmercurio ai fini della sicurezza per il consumo umano. Questi sono alcuni dei dati dell’attività di ricerca dal 2009 a oggi e presentati dal Professor Pilario Costagliola docente di mineralogia nell’incontro pubblico, alla presenza del senatore Francesco Scalia. Nel suo intervento Monica Tommasi Presidente degli Amici della Terra ha dichiarato: “denunciamo una grave situazione di inquinamento da mercurio originata in più di un secolo di estrazione e lavorazione dei minerali di mercurio nel Monte Amiata, uno dei più grandi giacimenti di mercurio di tutto il mondo. Dopo più di 30 anni dalla chiusura delle miniere, gli interventi di bonifica ambientale sono fermi e l’area delle ex miniere di mercurio del Monte Amiata è ancora fortemente colpita dagli effetti ambientali dell’attività mineraria: scarti di lavorazione ricchi di mercurio e mercurio metallico si trovano nei suoli fino a diversi km dagli impianti, finiscono nei torrenti che attraversano l’area, nel fiume Paglia, nei sedimenti fluviali e lacustri, contaminando la biosfera (soprattutto i pesci) prima di finire nel mar Tirreno”.
A seguito delle relazioni sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni competenti, in particolare Maurizio Guerra dell’ISPRA, Giorgio Cesari dell’Autorità di Bacino del Tevere, Alessandro Alimonti dell’Istituto Superiore di Sanità, Angelo Massacci del CNR. Salvo l’Arpa Toscana, è stata registrata l’assenza delle amministrazioni regionali di Toscana, Umbria e Lazio. Il Prof. Carlo Maria Medaglia, capo della segreteria tecnica del Ministro Galletti, ha dichiarato: “condividiamo le indicazioni suggerite nel dossier degli Amici della Terra e convocheremo un tavolo con le istituzioni competenti!”.