"Non sono ammissibili e neppure compatibili con gli indirizzi espressi dal Comune"
SANTA FIORA. Le perforazioni profonde che la società Tosco Geo srl vorrebbe realizzare nei pressi di Bagnolo in località Lorentano nel territorio di Santa Fiora non sono ammissibili e neppure compatibili con gli indirizzi espressi dal Comune. Due fori geotermici, benché esplorativi, non possono essere autorizzati in un’area “vergine” come quella bagnolese senza una Valutazione di Impatto Ambientale, sia per motivi tecnici che per motivi di opportunità.
Il permesso di ricerca per fluidi geotermici denominato “Bagnolo” insiste nei comuni di Santa Fiora, Piancastagnaio e Abbadia S.S ed è stato richiesto alla Regione e prevede la realizzazione di una rete microsismica e due perforazioni profonde. Tosco Geo srl ha seguito questa procedura amministrativa cercando di evitare la Valutazione di Impatto Ambientale, ma l’istanza prevede che, dopo la raccolta dei pareri da parte dei singoli Comuni interessati, delle unioni dei comuni, delle province, dei vari uffici regionali oltre che della Soprintendenza e delle associazioni o singoli cittadini, il nucleo di valutazione regionale degli uffici della VIA esprima un parere in merito, che viene poi ratificato con una delibera di giunta regionale.
Il progetto è stato pubblicato in data 13 luglio sul sito internet della VIA, ci sono 45 giorni di tempo per presentare agli uffici regionali osservazioni tecniche in merito e quindi fino a lunedì 29 agosto 2016. Il Comune di Santa Fiora nei prossimi giorni presenterà le proprie osservazioni critiche in merito.
La Tosco Geo srl dovrà ripensare i propri progetti su Bagnolo e recedere dall’iniziativa; in caso contrario incorrerà nell’opposizione e nel contrasto in ogni sede del Comune di Santa Fiora.
«Le perforazioni profonde che la società Tosco Geo vorrebbe realizzare nei pressi di Bagnolo in località Lorentano non sono ammissibili e neppure compatibili con gli indirizzi espressi dal Comune»: è questa la posizione del Comune di Santa Fiora (Grosseto) sulla richiesta di permesso per ricerche geotermiche.
Il Comune sostiene che due fori geotermici, benché esplorativi, «non possono essere autorizzati in un’area “vergine” come quella bagnolese senza una Valutazione di impatto ambientale».
La richiesta di sondare il terreno è stata presentata da Tosco Geo il 12 settembre 2011 e la Regione l’ha approvata, nonostante i pareri negativi di quasi tutti i soggetti interessati. Poi il progetto, che prevede la realizzazione di una rete microsismica e due perforazioni profonde, è stato pubblicato in data 13 luglio sul sito del ministero dell’Ambiente nella sezione dedicata alle valutazione di impatto ambientale; ora enti locali soprintendenza e associazioni hanno tempo fino al 29 agosto per presentare agli uffici regionali osservazioni tecniche.
Il Comune di Santa Fiora obietta che le ricerche e l’eventuale centrale ricadono in una zona di tutela dove è presente la falda di ricarica dell’acquifero dell’Amiata e che i pozzi rappresentano una minaccia.
«La Tosco Geo – scrive il Comune – dovrà ripensare i propri progetti su Bagnolo e recedere dall’iniziativa; in caso contrario incorrerà nell’opposizione e nel contrasto in ogni sede del Comune di Santa Fiora».
Attualmente le centrali geotermiche attive in tutta l’area grossetana sono Bagnore 3 e Bagnore 4 nel comune di Santa Fiora, Carboli 1, Carboli 2, Nuova Lago, Nuova San Martino e Nuova Monterotondo nel comune di Monterotondo Marittimo, dove sta per essere realizzata una nuova centrale il cui procedimento autorizzativo è arrivato in fondo; e poi sono attive Travale 3 e Travale 4 nel comune di Montieri.