di Fabrizio Pinzuti
PIANCASTAGNAIO. Letta a “biglie ferme” la recente sentenza con cui il tribunale di Grosseto ha assolto l’esponente di SOS Geotermia e Agorà Cittadinanza Attiva Pino Merisio dall’aver mosso accuse false e lesive nei riguardi di Enel Green Power per aver sostenuto in un’intervista a un periodico locale “che le centrali geotermiche fossero fonte d’inquinamento e determinassero la presenza di arsenico nell’acqua potabile e che lo sviluppo geotermico da lei promosso fosse causa di morte, degrado ambientale e sottosviluppo”, proponendo un sistema energetico alternativo (“Amiata Fotovoltaica”), va a mio parere oltre l’aspetto dell’accertamento della correttezza di Merisio e della conferma dei sacrosanti diritti di opinione, di cronaca e di critica, o della presunta “diabolicità”, di cui parlano i comitati ambientalisti, dell’Enel, che si sarebbe mossa “nella speranza che colpendone uno se ne educassero cento, parafrasando il detto di Mao”.
Non potendo ripercorrere per intero la sentenza, che a mio giudizio dovrebbe essere attentamente e integralmente riletta per gli spunti e le riflessioni che propone anche a distanza, mi limito a ricordare che il Tribunale, nel respingere (con condanna alle spese) la richiesta del colosso energetico, ha riconosciuto “che i dati relativi alle emissioni riportati dal Merisio nell’articolo incriminato sono ripresi dai dati ARPAT 2009 e sono, quindi, obiettivi”. Ha aggiunto che “è evidente che in un già delicato equilibrio ambientale, qual è quello dell’intero globo a seguito del significativo mutamento nello sfruttamento delle risorse complessive nell’ultimo secolo, anche piccoli apporti di sostanze nocive sono idonei a destare un certo allarme nei cittadini più sensibili al problema. Ciò vale anche per le altre sostanze che, seppur non superiori ai tassi soglia, sono di per sé sostanze potenzialmente idonee ad incidere sulla salute umana. In particolare, il ctu ha confermato che a Bagnore vi sono elevate emissioni di sostanze climalteranti, quali anidride carbonica e metano, ed anche l’emissione di ammoniaca. Per l’acido solforico e il mercurio i parametri, pur rientrando nella quasi totalità dei valori guida di tutela sanitaria raccomandati dalla OMS, necessitano di un’attenzione sanitaria per i soggetti più sensibili (v. p. 97)”. In altra parte la sentenza dà atto di una riscontrata presenza di “inquinamento olfattivo” ovvero di “maleodoranze”, anche se il fenomeno è andato attenuandosi con l’installazione dei filtri Amis.
Sull’aspetto della possibile incidenza dell’attività geotermica sulla salute il Tribunale ha osservato che “anche i dati relativi alla maggiore mortalità nell’area geotermica sud rispetto alle aree limitrofe sono stati estrapolati dal convenuto da fonti scientifiche accreditate, quali lo studio epidemiologico pubblicato dalla Fondazione “Gabriele Monasterio” avente ad oggetto il periodo 2000 – 2006 (v. doc. 25 di parte convenuta), che ha visto impegnati medici, biologi e ricercatori del CNR di Pisa; da esso s’evince che nell’area geotermica sud c’è un numero di morti di sesso maschile superiore ai comuni limitrofi”. In definitiva, conclude il Tribunale, “pur se la centrale può dirsi a norma, tuttavia il parlare di inquinamento e di sostanze tossiche non è certo impedito dal fatto che un’attività sia consentita dalla pubblica amministrazione, posto che la scelta di parametri da non superare è – con tutta evidenza – frutto di compromesso… Quello sollevato dal Merisio, in conclusione, è un problema d’interesse generale, che egli ha affrontato utilizzando un linguaggio adeguato e dati obiettivi e provenienti da fonti ufficiali, ovviamente dandone una lettura personale, immaginando e proponendo soluzioni alternative, e tentando di scuotere l’opinione pubblica al riguardo, ciò che è l’essenza stessa del diritto di critica. La domanda dell’attrice (scil. Enel Green Power) deve dunque essere respinta, essendo le dichiarazioni del convenuto (scil. Merisio) del tutto lecite”.
Vorrei richiamare alcuni aspetti metodologici e gnoseologici sottesi, a mio parere, nella sentenza, quando riconosce che Merisio ha citato fonti scientifiche certe o comunque autorevoli. Il metodo scientifico, Da Galileo in poi, prevede la formulazione di ipotesi, alcune delle quali possono poi risultare alla verifica anche prive di fondamento. E’ comunque un dovere della scienza raccoglierle e verificarne la fondatezza. Questo è il metodo scientifico e nella pratica quotidiana sollevare delle preoccupazioni, come ha fatto Merisio, è un procedere scientificamente. La scienza non abita solo nei laboratori e nelle università e i suoi percorsi non sono mai né autonomi né automatici, ma si sostanziano di problemi, critiche e suggerimenti che anche il cosiddetto uomo comune incarna e esprime. In altre parole non si può aspettare i pronunciamenti della scienza per esprimere un parere e anche formulando un’ipotesi si dà in qualche modo un contributo alla risoluzione dei problemi e al progresso, inteso non solo in senso scientifico.
Può essere utile per spiegarsi meglio ricorrere a esempi diretti richiamati dal dispositivo della sentenza, nella parte in cui afferma che alcuni “parametri, pur rientrando nella quasi totalità dei valori guida di tutela sanitaria raccomandati dalla OMS, necessitano di un’attenzione sanitaria per i soggetti più sensibili” o in quanto l’Enel ha con solerzia ricordato subito dopo la sentenza che pure l’ha vista soccombente e cioè che “in definitiva la centrale è a norma, essendo le emissioni geotermiche della centrale costantemente monitorate dall’ARPAT e assolutamente conformi alla legge”.(https://www.ilcittadinoonline.it/ambiente/enel-si-maa-la-centrale-norma/)
Non solamente da parte dei comitati ambientalisti o dei rappresentanti della comunità scientifica, ma anche di comuni cittadini si avanza con sempre maggiore insistenza la richiesta che nello stabilire i “parametri di legge” le emissioni vengano monitorate più e meglio di quanto fatto fino ad oggi anche nella valutazione degli effetti combinati e sinergici delle varie sostanze emesse, pure in relazione ad altre possibili fonti di inquinamento o climalterazione e ai diversi gradi di assorbimento delle sostanze stesse nei soggetti esposti. Non c’è bisogno di possedere titoli di studio elevati o di far parte di circoli di élite per avanzare ipotesi valide; può bastare anche un minimo di sensibilità e di buon senso.
Non ricordo in questo momento chi ha affermato che uno degli obiettivi più importanti che l’uomo si propone è capire la complessità e la mutevolezza dei fenomeni che lo circondano. Ricordo però che Eraclito, già più di duemilacinquecento anni fa, rimarcava con il suo “panta rei” (tutto scorre) la legge inesorabile del mutamento, regolato da un “Logos” trascendente, un’armonia profonda che governa in modo oscuro e inconoscibile la perenne dialettica fra contrari, che provoca a sua volta il divenire perpetuo degli enti sensibili.