A Santa Fiora medici e specialisti si spiegano "in scienza, coscienza e onestà"
di Fabrizio Pinzuti
SANTA FIORA. “In campo medico e biomedico non esistono le assolute certezze di cui si parla nei documenti politici, ma solo conoscenze che possono essere modificate, in scienza, coscienza e onestà, e quest’ultima per quanto ci riguarda non può essere messa in discussione”. Queste parole – pronunciate da Francesco Cipriani dell’ARS (Agenzia Regionale Salute) in risposta a un intervento in cui si ricordava che nel protocollo di intesa siglato tra Enel e Regione Toscana si contempla che l’attività geotermica non deve procurare danni all’ambiente e alla salute dei cittadini – possono rappresentare un’estrema sintesi di quanto dibattuto nell’incontro su geotermia e salute avvenuto lunedì scorso nella sala del Popolo di palazzo Sforza Cesarini, sede del Comune di Santa Fiora. Cipriani, dopo aver ripercorso in compendio lo studio dell’ARS, ha confermato che allo stato attuale gli elementi su base sintomatologica e l’esposizione della popolazione maschile dell’Amiata a tumori, ancorché superiore del 13% a quella della popolazione non interessata da attività geotermica – nelle donne superiore dell’1% – non sembrano correlati alla geotermia. Più di una preoccupazione c’è tuttavia, ha proseguito Cipriani, per la presenza e per gli effetti dell’arsenico e del mercurio, soggetti ad attenta analisi da parte dell’agenzia. Gli studi tuttavia non sono conclusi, anzi proseguono e la scienza è in continuo fermento, per cui non si possono escludere mutamenti o correzioni di giudizi ed orientamenti. Più di una volta peraltro lo stesso Cipriani ha ammesso di non essere in grado di rispondere alle varie domande degli intervenuti su alcuni temi di carattere medico-scientifico.
Sull’evoluzione della scienza e degli studi ha concordato il dottor Pellegrini, dell’ARPAT, che proprio sottolineando la provvisorietà di lavori e conoscenze, ha affermato che “le mappe dell’Enel non sono attendibili”, facendo riecheggiare alcune precedenti affermazioni del dottor Cipriani, che ha espressamente fatto riferimento a “sciattezza della presentazione dei dati sanitari da parte dell’Enel”.
Senza offrire dati clinici o epidemiologici, ma fornendo tanti suggerimenti di ordine metodologico, Valerio Gennaro, dell’Istituto Tumori di Genova, ha fatto comunque capire l’esigenza di sintonizzare studi, metodi, procedure, protocolli. Differenze, e talora contrasti, di studi ed orientamenti di ARS, ARPAT, ASL e altri Istituti scientifici e di ricerca sono state al centro di molti intervenuti nel dibattito, in un quadro peraltro che solo con un eufemismo può essere definito di incertezza normativa e, per riprendere le parole del dottor Gennaro, “di debolezza dell’ente pubblico”, con le sue ramificazioni. Altri dati interessanti sono emersi dal dibattito, tra i quali: mancano studi che investighino le sinergie delle varie sostanze emesse dalle centrali geotermiche; è limitativo e fuorviante parlare solo di tumori e non del complesso di patologie osservate; manca una valutazione dell’impatto cumulativo che pure sarebbe obbligatoria per legge; fa caso e specie la cogenza della VIA (Valutazione Impatto Ambientale) per le centrali senza il corrispettivo obbligo della VIS (Valutazione Impatto Sanitario); linee e metodi indicati nei “Quaderni 25 e 27” delle Nazioni Unite sono completamente ignorati o disattesi.
Non ha dunque meravigliato che più di un intervento si sia adeguato all’indicazione formulata all’inizio del dibattito dal professor Borgia, che – sulla base di osservazioni dirette (diminuzione della portata delle sorgenti, aumento dell’inquinamento proporzionale all’aumento dello sfruttamento geotermico) e di esperienze compiute in alcuni organismi e commissioni regionali proprio sull’attività geotermica – ha richiesto, in assenza di certezze, l’applicazione del principio di precauzione invocato dall’ONU come linea guida.
Velio Arezzini, in rappresentanza dei Comitati per l’Ambiente, ha richiesto la moratoria dell’attività geotermica, alla quale Giuliana Gentili ha aggiunto l’esigenza delle bonifiche, invocando l’intervento diretto dei sindaci come garanti della salute pubblica. E’ allora che è emerso che tra moratoria e controlli il dialogo è impossibile. Il sindaco di Santa Fiora Renzo Verdi ha ribattuto che la prosecuzione dell’attività geotermica, con la costruzione della nuova centrale di Bagnore 4, non significa abbassare la guardia: “Va avanti la verifica degli eccessi di mortalità che si riscontrano in Amiata e a settembre ci sarà la presentazione del nuovo step di analisi che l’Ars e l’Arpat porteranno avanti. In questi ulteriori approfondimenti i Comuni sono accordo a impegnare risorse proprie, affinché possano proseguire le risposte degli studiosi”.
Il sindaco di Arcidosso Emilio Landi ha specificato che «questo incontro fa parte del programma degli obiettivi che le istituzioni si erano prefissate per mettere in piedi l’osservatorio per la geotermia. L’incontro odierno ha riguardato la sanità; altri saranno dedicati all’aria e all’acqua. Le compensazioni economiche che arriveranno dalla geotermia saranno utilizzate anche per ulteriori studi e approfondimenti”.
SANTA FIORA. “In campo medico e biomedico non esistono le assolute certezze di cui si parla nei documenti politici, ma solo conoscenze che possono essere modificate, in scienza, coscienza e onestà, e quest’ultima per quanto ci riguarda non può essere messa in discussione”. Queste parole – pronunciate da Francesco Cipriani dell’ARS (Agenzia Regionale Salute) in risposta a un intervento in cui si ricordava che nel protocollo di intesa siglato tra Enel e Regione Toscana si contempla che l’attività geotermica non deve procurare danni all’ambiente e alla salute dei cittadini – possono rappresentare un’estrema sintesi di quanto dibattuto nell’incontro su geotermia e salute avvenuto lunedì scorso nella sala del Popolo di palazzo Sforza Cesarini, sede del Comune di Santa Fiora. Cipriani, dopo aver ripercorso in compendio lo studio dell’ARS, ha confermato che allo stato attuale gli elementi su base sintomatologica e l’esposizione della popolazione maschile dell’Amiata a tumori, ancorché superiore del 13% a quella della popolazione non interessata da attività geotermica – nelle donne superiore dell’1% – non sembrano correlati alla geotermia. Più di una preoccupazione c’è tuttavia, ha proseguito Cipriani, per la presenza e per gli effetti dell’arsenico e del mercurio, soggetti ad attenta analisi da parte dell’agenzia. Gli studi tuttavia non sono conclusi, anzi proseguono e la scienza è in continuo fermento, per cui non si possono escludere mutamenti o correzioni di giudizi ed orientamenti. Più di una volta peraltro lo stesso Cipriani ha ammesso di non essere in grado di rispondere alle varie domande degli intervenuti su alcuni temi di carattere medico-scientifico.
Sull’evoluzione della scienza e degli studi ha concordato il dottor Pellegrini, dell’ARPAT, che proprio sottolineando la provvisorietà di lavori e conoscenze, ha affermato che “le mappe dell’Enel non sono attendibili”, facendo riecheggiare alcune precedenti affermazioni del dottor Cipriani, che ha espressamente fatto riferimento a “sciattezza della presentazione dei dati sanitari da parte dell’Enel”.
Senza offrire dati clinici o epidemiologici, ma fornendo tanti suggerimenti di ordine metodologico, Valerio Gennaro, dell’Istituto Tumori di Genova, ha fatto comunque capire l’esigenza di sintonizzare studi, metodi, procedure, protocolli. Differenze, e talora contrasti, di studi ed orientamenti di ARS, ARPAT, ASL e altri Istituti scientifici e di ricerca sono state al centro di molti intervenuti nel dibattito, in un quadro peraltro che solo con un eufemismo può essere definito di incertezza normativa e, per riprendere le parole del dottor Gennaro, “di debolezza dell’ente pubblico”, con le sue ramificazioni. Altri dati interessanti sono emersi dal dibattito, tra i quali: mancano studi che investighino le sinergie delle varie sostanze emesse dalle centrali geotermiche; è limitativo e fuorviante parlare solo di tumori e non del complesso di patologie osservate; manca una valutazione dell’impatto cumulativo che pure sarebbe obbligatoria per legge; fa caso e specie la cogenza della VIA (Valutazione Impatto Ambientale) per le centrali senza il corrispettivo obbligo della VIS (Valutazione Impatto Sanitario); linee e metodi indicati nei “Quaderni 25 e 27” delle Nazioni Unite sono completamente ignorati o disattesi.
Non ha dunque meravigliato che più di un intervento si sia adeguato all’indicazione formulata all’inizio del dibattito dal professor Borgia, che – sulla base di osservazioni dirette (diminuzione della portata delle sorgenti, aumento dell’inquinamento proporzionale all’aumento dello sfruttamento geotermico) e di esperienze compiute in alcuni organismi e commissioni regionali proprio sull’attività geotermica – ha richiesto, in assenza di certezze, l’applicazione del principio di precauzione invocato dall’ONU come linea guida.
Velio Arezzini, in rappresentanza dei Comitati per l’Ambiente, ha richiesto la moratoria dell’attività geotermica, alla quale Giuliana Gentili ha aggiunto l’esigenza delle bonifiche, invocando l’intervento diretto dei sindaci come garanti della salute pubblica. E’ allora che è emerso che tra moratoria e controlli il dialogo è impossibile. Il sindaco di Santa Fiora Renzo Verdi ha ribattuto che la prosecuzione dell’attività geotermica, con la costruzione della nuova centrale di Bagnore 4, non significa abbassare la guardia: “Va avanti la verifica degli eccessi di mortalità che si riscontrano in Amiata e a settembre ci sarà la presentazione del nuovo step di analisi che l’Ars e l’Arpat porteranno avanti. In questi ulteriori approfondimenti i Comuni sono accordo a impegnare risorse proprie, affinché possano proseguire le risposte degli studiosi”.
Il sindaco di Arcidosso Emilio Landi ha specificato che «questo incontro fa parte del programma degli obiettivi che le istituzioni si erano prefissate per mettere in piedi l’osservatorio per la geotermia. L’incontro odierno ha riguardato la sanità; altri saranno dedicati all’aria e all’acqua. Le compensazioni economiche che arriveranno dalla geotermia saranno utilizzate anche per ulteriori studi e approfondimenti”.