Il 28 giugno un incontro a Monticello Amiata
AMIATA. Rappresenta una sintesi e un manifesto di chi vede nella geotermia un oltraggio a un territorio da difendere, il programma promosso da “Agorà CittadinanzAttiva” e dalla Pro Loco di Monticello Amiata, con il patrocinio del Comune di Cinigiano, “per una giornata di festa e r/esistenza” il prossimo 28 giugno a Monticello Amiata (https://www.facebook.com/pages/OLD-PIRATES/317386941795225?fref=ts, adesioni a: agora-cittadinanzattiva@inventati.org. Dopo una breve cronistoria della avanzata della geotermia in questo lembo di Toscana, cronistoria arricchita da una pertinente citazione poetica di “Notizie Dall’Amiata” di Eugenio Montale, il cartellone ricorda:
“COMBATTIAMO CONTRO:
il saccheggio della nostra terra in nome del profitto di pochi;
la privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua;
le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria;
il rischio di subsidenza;
il depauperamento delle nostre tradizioni popolari e contadine;
la distruzione dell’economia agroalimentare e turistica;
lo stravolgimento della cultura della condivisione, della partecipazione, della vita a misura di essere umano.
VOGLIAMO e DIFENDIAMO:
il rilancio di una economia eco-sostenibile;
la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali;
un turismo diffuso, che conti sulle tante piccole attività di qualità;
una politica al servizio delle popolazioni per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio;
un intervento pubblico non mirato agli interessi di pochi, ma della collettività;
il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente.
La questione del rifiuto del “modello geotermico” va ben oltre qualunque differenziazione politica e/o istituzionale; le condizioni per una eventuale presenza geotermica sul territorio amiatino sono, a nostro parere, da escludere nella maniera più chiara e decisa e lo diciamo con la forza e le voci dei cittadini, che non accettano la presenza sul territorio delle strutture geotermiche. Un’altra Amiata è possibile, una montagna che non ha bisogno delle centrali geotermiche che inquinano e distruggono il territorio, ma che, anzi, le ritiene incompatibili con il modello di sviluppo economico, sociale e culturale che deve essere costruito. Un modello di sviluppo che si basi sulla capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali; sulla valorizzazione del grande patrimonio ambientale, l’acqua, il bosco e la possibilità di fruirne in tutte le stagioni, i prodotti agricoli locali; sul patrimonio culturale e storico, sui diversi “turismi” presenti, quello ambientale, ma anche culturale e sportivo; sul grande patrimonio insostituibile rappresentato dalle piccole e medie aziende artigianali e commerciali. La coltura e la cultura della terra sono memoria, storia, risorse investite, sudore, amore: questo è il presente lasciatoci dai nostri padri, vogliamo che sia anche il rispettoso futuro per chi, questa terrà, la vivrà”. Per parte nostra possiamo solo aggiungere quello che scrivevamo il 5 maggio dell’anno scorso: “… non è questione solo di interessi economici in conflitto. Gli abitanti, e non solo gli imprenditori, di queste zone sono i discendenti di chi ha prima sottratto queste terre alle paludi, alla malaria e alla miseria atavica, e le ha trasformate poi in terreni ubertosi, dove oggi si vive con dignità e si ricavano prodotti di eccellenza come il Brunello, il Montecucco e un olio che un’apposita commissione qualche anno fa ha giudicato il migliore del mondo. Gente tosta, abituata a lottare anche contro la natura ma senza sconvolgerla, capace di trasformare in giardino una terra ingrata, rendendola uno dei paesaggi agrari e antropizzati più ameni, ma che ha dato anche il miglior esempio di come il lavoro possa costituire civilizzazione e cultura, mostrando pragmaticamente come la civiltà sia fondata sui valori del lavoro. E’ giusto violare nel profondo questi imprenditori e cittadini sol perché hanno qualche timbro in meno rispetto ad altri o non hanno “santi in Paradiso” e qualche volta proprio non “sanno a quale santo votarsi”? Paradossalmente questi rappresentanti del mondo del lavoro e dell’economia veramente “verdi” temono, e forse rischiano, di essere fatti fuori dalla cosiddetta “green economy” (“greenwashing?”). E il paradosso non è solo un bisticcio di parole o di traduzioni”.
28 GIUGNO 2015, PROGRAMMA DELLA GIORNATA
ore 8.30 accoglienza presso il campo sportivo di Monticello Amiata
ore 9.30 colazione e inaugurazione dello “stollo dei pensieri”
ore 10.00 passeggiata dal Poder del Galloni alla Pieve (i due luoghi che gli interessi privati vogliano violentare)
ore 12.00 installazione della controcentrale
ore 12.30 rientro in paese con navette
ore 13.00 pranzo, a prezzo antigeotermico, presso lo stand della Pro loco e i ristoranti del paese
ore 15.00 MONTICELLO IN PIAZZA: musica, artisti di strada, bancarelle, piazze tematiche organizzate dalle associazioni, prodotti tipici, giochi, balli
ore 20.00 cena degli avanzi
ore 21 Musica dal vivo con: artisti locali solidali, Old Pirates da Roma, progetto parallelo di Giulio “Rugantino” Ferrante (voce e basso dei Radici nel Cemento) un viaggio nella musica giamaicana dal calypso al reggae passando per rocksteady e ska, attraverso i grandi classici del genere più brani originali.