Un percorso virtuoso di trasparenza e partecipazione che coinvolge i cittadini
GROSSETO. Avviata lunedì scorso a Firenze nell’Auditorium delle Regione Toscana la procedura di partecipazione1 in previsione delle modifiche del Piano Ambientale ed Energetico Regionale e la definizione delle Aree Non Idonee agli impianti geotermoelettrici, prevista dalla Legge regionale 65 del 2014, che ha recepito finalmente quanto dettato dalla Legge nazionale 108 del 2001, cioè la legge che prescrive di informare ed ascoltare i cittadini in occasione della elaborazione dei Piani nella fase preliminare della formazione di tali Piani, prima che le decisioni siano state prese dagli amministratori pubblici.
La legge prescrive che il Garante2 della partecipazione, in questo caso Francesca de Santis raccolga le segnalazioni3 dei cittadini, ne dia pubblicità, le trasferisca agli Uffici competenti e pubblichi le risposte raccolte dagli stessi Uffici. Quindi si tratta di un percorso virtuoso di trasparenza, non decisivo, ma che consente alla collettività di valutare democraticamente l’operato e le scelte del decisore Pubblico.
La notizia sta nel fatto che dalle 14,30 alle 18,00 si sono avuti ben diciotto interventi puntuali e documentati nell’Auditorium della Regione Toscana da parte di portavoce dei vari Comitati, dei rappresentanti nazionali e regionali delle Associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Legambiente e Forum Ambientalista) e di amministratori pubblici, tutti decisamente contrari ai criteri usati dalla Regione Toscana per individuare le Aree Non Idonee alla geotermia e al finanziamento pubblico dei nuovi impianti. Ci si è espressi favorevolmente solo all’utilizzo delle pompe di calore geotermico per edifici pubblici e privati.
Per i territori dell’Amiata e comuni limitrofi sono stati evidenziati i nuovi studi che confermano gli eccessi di mortalità, già accertati nei comuni geotermici e collegati anche alle emissioni degli impianti in esercizio; la mancata difesa e definizione dei vincoli delle aree di ricarica delle falde idropotabili dell’Amiata; i danni economici alle strutture agroturistiche, che hanno investito da decenni sul nostro territorio; il declino sociale ed economico che fanno registrare i Comuni dove la geotermia è diventata l’unica forma d’investimento, sia con la popolazione più vecchia della Toscana, sia con il reddito pro capite più basso della Toscana; la incredibile scelta delle amministrazioni di Arcidosso e di Santa Fiora di non segnalare alla Regione che nei loro territorii sono vigenti molti vincoli di tutela di aree protette dalla Comunità Europea e da norme nazionali, previsti nella legge di individuazione delle aree non idonee.
Roberto Barocci – Forum Ambientalista Grosseto
1Si veda: https://www.intoscana.it/it/ambiente/articolo/geotermia-con-la-partecipazione-si-definiscono-le-aree-non-idonee/
2http://www.regione.toscana.it/-/garante-regionale-dell-informazione-e-della-partecipazione-per-il-governo-del-territorio
3Si può intervenire anche in via telematica: http://www.regione.toscana.it/cittadini/territorio-e-paesaggio/pianificazione/form-contributo-partecipativo-paer