A Colle una commissione consiliare effettua approfondimenti sul progetto "Mensano"
SIENA. La Toscana centrale e meridionale trasformata in un’enorme groviera? La domanda sorge spontanea al moltiplicarsi delle notizie sulle richieste di permessi di ricerca di risorse energetiche, dopo che nel 2010 il governo Berlusconi attraverso alcuni provvedimenti legislativi ha avviato il programma di liberalizzazione – secondo alcuni di “deregulation” – dell’attività geotermica. Ad essere interessate sono zone ed aree diverse da quelle tradizionali della Val Di Cecina e dell’Amiata, come la Val D’Elsa, dove la Regione Toscana ha rilasciato il permesso di ricerca alla Magma Energy, una multinazionale canadese che opera nel campo della ricerca e dello sfruttamento delle energie rinnovabili in vari paesi del mondo. Sono interessati alla ricerca territori dei comuni di Colle Val D’Elsa, Casole D’Elsa, Radicondoli e San Gimignano, in provincia di Siena, e di Volterra e Castelnuovo Val Di Cecina, in provincia di Pisa.
Attraverso studi, sondaggi e verifiche di carattere tecnico-scientifico si dovrà accertare se il bacino di ricerca contiene depositi di energia geotermica meritevoli di investimenti. Si parla di collocamenti che dovrebbero aggirarsi sui 70-80 milioni di euro nei prossimi 4-8 anni, un piatto su cui nessuno se la sente di sputare e che anzi possono costituire un’occasione per ridare fiato all’economia locale. A Colle Val D’Elsa una commissione consiliare effettua approfondimenti sul progetto, denominato «Mensano», dal nome di una frazione di Casole D’Elsa al centro della zona interessata dalle ricerche e dai sondaggi. Non sembrano esserci, almeno per il momento, grossi problemi di ordine ambientale, anche per la diversa natura e conformazione geo-morfologica del territorio, sottoposto peraltro ad una diversa pressione antropica e a una diversa utilizzazione economica e sociale rispetto ad altre realtà territoriali; non ci sono, o non sono emersi o non sono noti, sempre per il momento, particolari problemi di intersecazione o compatibilità con altre attività, come l’agricoltura di altissima qualità e fonte di sostentamento per tanti addetti in altre zona della provincia e della regione (Val D’Orcia, Amiata). Dal PD di Casole è comunque partita per la giunta della Regione Toscana la richiesta di definire le zone di tutela paesaggistica entro le quali impedire ogni attività geotermica e creare prospettive occupazionali e sempre dai democratici è partita l’iniziativa di costituire una commissione ambiente e territorio a tutela dei cittadini. Si tratta infatti di zone di elevato pregio ambientalistico, ecologico e paesaggistico che vanno opportunamente perimetrale e protette, come difesa e protetta deve essere, in termini appunto ambientalisti e non solo economici, l’elevata qualità della vita di cui godono gli abitanti di queste zone.