La Rete No Geotermia inquinante commenta lo Sblocca Italia
TOSCANA. L’ordine del giorno passato alla Camera dei Deputati per iniziativa dell’On. Abrignani, ormai veterano nel supporto alle lobbies geotermiche, mostra tutta l’insofferenza delle stesse lobbies (spesso straniere) alla legislazione italiana che prevede che la localizzazione degli impianti geotermici sia, in ultima istanza, decisa dalle Regioni.
In realtà l’on. Abrignani, durante la conversione in legge del Decreto c.d. “Sblocca Italia”, aveva mirato molto più in alto -fino a scomodare l’art.120 della Costituzione! –pur di superare la vigente legislazione: cosa che in Commissione Ambiente è stata bocciata, per cui il nostro si è dovuto limitare al suddetto ordine del giorno.
Ci auguriamo che il nuovo Governo-che sta rivedendo la speculativa legislazione Berlusconi –Scajola in materia (giova ricordare che l’on. Abrignani è stato segretario di Scajola) – sappia con equilibrio intervenire tenendo conto della estesa opposizione alla produzione elettrica da fonte geotermica da parte di amministratori e cittadini a tale scelta, spesso in territori non adatti come nel caso di Castel Giorgio e Montenero, in piena Val D’Orcia.
I problemi emergenti di questo paese non sono immediatamente la produzione di energia elettrica, ma eventualmente l’inserimento della fonte geotermica in un promettente uso (secondo accreditati studi UE) della bassa entalpia nei sistemi di riscaldamento /raffreddamento (pompe di calore) e nella offerta termale, molto meno invasivi e idonei nel Bel Paese. Scegliere la geotermia per la produzione di energia elettrica- come fa il piano Scajola, dentro una crisi che dura ormai da un decennio e che si qualifica come “peggiore di quella del 1929”, con consumi energetici precipitati e per di più con pesanti incentivi pagati direttamente sulle bollette elettriche dei cittadini, è pura speculazione a favore delle lobbies geotermiche.
Ci auguriamo che il nuovo Governo tenga conto di ciò, ci conforta la recente Risoluzione (prima firmataria la on. Braga (PD) che impegna il Governo a fermare nei fatti il piano Scajola in attesa di nuova normativa in materia.
Vittorio Fagioli, portavoce Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante