Il Consorzio Toscana Sud mostra massima attenzione per le nuove metodologie di intervento rispettose dell’ambiente
GROSSETO. E’ partito da pochi giorni e proseguirà fino alla fine del mese di maggio il corso di formazione professionale e specializzazione dedicato alla gestione della vegetazione lungo i corsi d’acqua, voluto dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze e
organizzato dal professor Federico Preti in collaborazione con il dottor Alessandro Errico: un corso in cui il Consorzio 6 Toscana Sud si è ritagliato un ruolo importante.
In aula (naturalmente virtuale complice la pandemia) i tecnici; in cattedra (anche questa virtuale), tra gli altri, anche Fabio Zappalorti, nel duplice ruolo di direttore Generale del Consorzio e di ANBI Toscana, partner dell’iniziativa formativa. “Il tangibile segno dell’evidente sensibilità mostrata dal Consorzio e dall’intero
sistema della bonifica per la ricerca di modalità di intervento sempre meno invasive – spiega Zappalorti, anche rispondendo con fatti concreti alle polemiche che, di tanto in tanto, si accendono sul territorio -. Per noi è strategico individuare nuove metodologie di intervento, capaci di coniugare le necessità della difesa del suolo e della mitigazione del rischio idraulico con il rispetto e la tutela degli habitat naturali. Un modus operandi
promosso e voluto anche dalla Regione Toscana che, con un’apposita delibera, ha recepito e tradotto in indirizzi operativi queste necessità”.
“Ringrazio il professor Federico Preti per aver organizzato il corso con modalità on line – modalità che dovrà essere sempre più utilizzata in futuro – senza farsi “fermare” dal virus che rende questo momento particolarmente difficile – commenta il presidente del CB6 Fabio Bellacchi -. Ci tengo a precisare che anche il lavoro dei Consorzi va avanti nonostante l’emergenza: perché irrigazione e sicurezza idraulica non sono rinviabili”.