Ancora qualche punzecchiatura sui programmi nucleari che avanzano "silenziosi"
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di LEXDCSIENA
SIENA. Lo scorso 15 settembre, nell’indifferenza totale dei media nazionali, Greeenpeace Austria ha bloccato l’ingresso dell’ambasciata italiana a Vienna ed esposto striscioni contro la ripresa del programma nucleare decisa dal governo Berlusconi. Si era diffusa la notizia che l’ Italia vorrebbe realizzare una centrale nucleare a Chioggia che, in caso di incidente, porterebbe i suoi effetti principali fino all’Austria, paese privo di centrali nucleari, benché sotto schiaffo dei vicini Germania e Slovenia.
Spostando la simulazione di qualche centinaio di chilometri più a sud, vediamo che un incidente alla eventuale centrale nucleare di Scarlino – uno dei segreti custoditi dalla Sogin e dal governo per non impressionare le popolazioni e ritrovarsi tanti emuli dei NO-TAV della Val di Susa – ridurrebbe praticamente alla distruzione tutta la provincia di Siena, senza che nel frattempo i suoi cittadini avessero goduto dei benefici economici previsti dalla legge approvata il 9 luglio 2009.
Terrorismo psicologico? Può darsi.
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Il governo giura sulla sicurezza delle centrali nucleari di terza generazione. Ma nel mondo non esistono centrali nucleari in funzione con questa tecnologia
. La centrale di Flamanville in Francia che il ministro Prestigiacomo ha visitato nello scorso mese di giugno, riportandone una impressione entusiasmante, è un cantiere senza fine che ha già inghiottito molto più tempo e molti più soldi del previsto, e non ancora funzionante!… e sembra proprio che i problemi vengano dalla sicurezza dell’impianto, visto che per ora è solo teorica.
Mentre nell’altra centrale europea in costruzione, a Olkiluoto in Finlandia, proprio l’ente che vigila sulla sicurezza dell’impianto ha imposto uno stop e un ricalcolo delle opere strutturali e la centrale, che doveva entrare in funzione nel 2009, sembra che vedrà l’inaugurazione spostata alle calende greche. In Cina i lavori di costruzione sono cominciati nel 2008.
Ci sono molti dubbi da sciogliere sulla sicurezza degli impianti. Finora nel mondo i governi non si sono mai distinti per chiarezza di informazioni sugli eventi, vedi ad esempio gli incendi che hanno funestato la Russia questa estate. Pur nella ricchezza di informazioni e immagini sulla città di Mosca oscurata dal fumo, dopo il 10 agosto, quando gli incendi si sono avvicinati alle centrali e ai depositi nucleari russi paventando il rischio inedito, per l’umanità, degli effetti collaterali del combinato nucleare+CO2, i siti internet si sono oscurati e sugli avvenimenti successivi è stato steso un velo protettivo.
Togliamo di mezzo ogni campanilismo: se per un incidente nucleare Follonica delenda est, possiamo aggiungere tranquillamente, Siena quoque.