L'acqua piovana si apre nuove strade per fluire a valle
MONTICIANO. Sono bastate le prime piogge autunnali per evidenziare la completa inadeguatezza del cantiere del ponte di Petriolo ed in particolar modo delle piste di cantiere – che non solo passano in luoghi particolarmente sensibili quali il complesso monumentale delle Terme di Petriolo – ma sono state realizzate senza un’adeguata regimentazione delle acque piovane.
Di ciò si era avuta già chiara dimostrazione quando la deforestazione preliminare all’avvio dei lavori determinò l’interruzione per settimane della superstrada in località Potatine a causa della frana provocata dal pessimo impatto della deforestazione sull’idrografia del luogo.
A Petriolo le acque piovane, in mancanza dell’originaria vegetazione si aprono nuove strade per poi confluire naturalmente a valle, guarda caso proprio contro le mura e gli edifici storici delle Terme di Petriolo.
Le numerose foto scattate in questi ultimi giorni documentano lo stato delle cose e la preoccupazione della ditta esecutrice dei lavori di cancellare rapidamente le tracce di fango sulla strada provinciale, quasi a voler nascondere le prove.
Non è però possibile nascondere le lesioni già prodotte sugli immobili, prima tra tutte il crollo della parete a monte proprio delle vasche termali, che si trovano sotto la chiesa, rese famose da Papa Pio II e l’erosione evidente alla base di alcuni tratti delle mura.
Italia Nostra sezione di Siena e Gli Amici dei Bagni di Petriolo