L'azienda risponde alle prese di posizione apparse sui media: "Dati falsi e tendenziosi"
AMIATA . In riferimento agli articoli di stampa, che sono usciti nelle ultime settimane riportando le posizioni di alcune forze politiche e associazioni che diffondono dati falsi e tendenziosi sulla geotermia, Enel Green Power intende fare alcune doverose precisazioni.
Le emissioni geotermiche, anzitutto, sono considerate dalla comunità scientifica internazionale sostitutive di emissioni naturali e costituiscono un fenomeno da tempo conosciuto e assolutamente inoffensivo dal punto di vista della salute, come confermato dagli effetti che sono già osservabili in aree geotermiche di lungo periodo quali l’area tradizionale di Larderello e Monterotondo Marittimo, dove oltre un secolo di attività geotermica non ha alterato in alcun modo la qualità dell’aria che anzi è in miglioramento così come l’aspettativa di vita che aumenta in linea con il trend della media regionale.
Per quanto riguarda le emissioni di mercurio, Enel Green Power si dichiara esterrefatta dell’infondatezza di certe affermazioni, visto che ormai da anni Enel Green Power ha studiato, brevettato, realizzato e messo in funzione gli impianti AMIS (Abbattitori Mercurio e Idrogeno Solforato) che consentono di abbattere significativamente il mercurio, peraltro già presente in altre attività e luoghi sull’Amiata indipendentemente dall’attività geotermica. L’AMIS è finalizzato principalmente a eliminare il mercurio e a ridurre l’effetto odorigeno dell’H2S che non nuoce alla salute e che è tipico delle manifestazioni geotermiche, migliorando la qualità della vita, benché tutte le emissioni siano assolutamente dentro i limiti previsti dalla normativa a prescindere dall’AMIS. Non ci sono impatti sulla salute correlati alla geotermia. Enel ha investito negli ultimi 10 anni otre 100 milioni di euro per dotare tutte le centrali di impianti AMIS; inoltre il costo di esercizio di questi impianti è complessivamente di oltre 10 milioni di euro all’anno. Peraltro il soggetto controllore del mercurio, di cui è stata ravvisata la necessità non per mancanza di competenze visto che sia Arpat che Enel Green Power ne misuravano le quantità ma solo per individuare un metodo di standardizzazione scientifico, è stato nominato ormai da molto tempo da Arpat e si tratta del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Inoltre, il 2015 si è confermato per Enel Green Power un anno di grande attenzione per l’ambiente visto che, con l’ultima installazione dell’AMIS a Carboli, nel Comune di Monterotondo Marittimo, avvenuta a giugno 2015, si è concluso definitivamente il percorso – cominciato all’inizio degli anni 2000 – che ha dotato tutti i 34 impianti geotermici della Toscana degli Abbattitori di Mercurio e Idrogeno Solforato, già installati da anni sugli impianti dell’Amiata e le cui prestazioni superano il 95%. Gli AMIS rappresentano un grande esempio di innovazione, abbinato alle migliori tecnologie, caratteristica che è propria della geotermia toscana che si contraddistingue per la capacità di coniugare efficienza e attenzione per l’ambiente e che, per questo, è presa a modello di sostenibilità a livello internazionale. Le centrali di Bagnore 3 e Bagnore 4 sono altresì dotate di un innovativo impianto di abbattimento dell’ammoniaca, per quanto la sua presenza rilevata in aria sia di gran lunga inferiore ai valori di riferimento stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Per quanto riguarda il tema della variazione delle emissioni nei diversi bacini geotermici, occorre mostrare che se le concentrazioni delle specie emesse possono essere diverse, le quantità totali emesse per le varie aree non si differenziano sostanzialmente fra loro. Inoltre, è opportuno precisare che più dei valori emessi (emissioni), hanno sostanziale rilevanza le quantità presenti nelle ricadute in aria ambiente (immissioni), che sono da tempo monitorate costantemente attraverso le stazioni qualità dell’aria (una rete di ben 18 stazioni in tutto il territorio geotermico toscano) che monitorano in continuo il tracciante principe della geotermia, l’idrogeno solforato. Per altre sostanze come particolato sottile, mercurio, arsenico, ammoniaca, boro e radon vengono fatte campagne di monitoraggio periodico sia da Arpat che da Enel Green Power (sotto il controllo di Arpat).
Rispetto a tali monitoraggi, alcuni ormai decennali, è interessante osservare il rapporto tecnico presentato da Arpat in occasione dell’incontro tenuto ad Abbadia San Salvatore il 4 novembre 2015, da cui si evincono una serie di considerazioni risultanti da anni di osservazioni e monitoraggi accurati. Nella sostanza i livelli delle specie misurate in aria ambiente sono ordini di grandezza inferiori ai valori limite di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che indica dei valori guida come soglia di attenzione, alcune come l’idrogeno solforato su base media giornaliera, altre come mercurio e arsenico su base media annuale. Senza dover entrare in analisi tecniche più accurate e per le quali si rimanda ai rapporti pubblicati sul sito dell’Arpat, la sintesi che dobbiamo trarre è che, al di là delle possibili congetture di alcune scuole di pensiero, quello che conta è l’osservazione e la misura e qui le misure hanno parlato in maniera evidente, oggettiva e inconfutabile:
- La falda potabile non è alterata dall’esercizio geotermico, e il suo livello, rilevato dai piezometri, non è correlato a tale esercizio, ma bensì all’andamento della piovosità con un ritardo di alcuni anni.
- Le emissioni complessive delle specie presenti nei fluidi geotermici (idrogeno solforato, mercurio e arsenico) si sono attenuate negli anni e i loro effetti di ricadute sono ordini di grandezza inferiori ai valori di riferimento dell’OMS.
- L’ammoniaca, nel campo geotermico di maggiore attenzione (Bagnore), presenta valori in aria ambiente di un ordine di grandezza inferiore ai valori di riferimento dell’OMS.
- Il particolato sottile ha valori di concentrazioni in aria paragonabili allo standard di miglior qualità individuato nelle foreste Casentinesi.
Questi sono i dati e i fatti, non dedotti da Enel Green Power, ma conseguenti ad anni di studi e riportati da soggetti preposti a pronunciarsi sulla materia.