L'azienda risponde alle affermazioni sul piezometro di Poggio Trauzzolo
AMIATA. In riferimento alle prese di posizione sul piezometro di Poggio Trauzzolo, Enel Green Power si dichiara assolutamente allibita per il modo in cui vengono strumentalizzati i dati, senza considerare minimamente la verità scientifica delle rilevazioni. Infatti, il piezometro in questione denominato “David Lazzeretti” ha fatto registrare l’oscillazione di qualche decina di centimetri intorno alla data del 25 novembre, fatto che è stato collegato alle attività in corso per l’avvio della centrale Bagnore 4: occorre precisare che non esiste alcun nesso di “causa – effetto” tra l’avvio della Centrale e questa oscillazione o più in generale con i livelli della falda idropotabile. Tali affermazioni sono prive di fondamento scientifico, forniscono spiegazioni sommarie e creano allarmi ingiustificati senza alcuna base scientifica.
I dati dei piezometri e dei livelli sono in continua risalita, come dimostrato dall’andamento delle misure di tutti i piezometri e come confermato anche dalla precisazione sull’argomento fatta dal gestore Acquedotto del Fiora, sulla base di dati reali. E’ chiaro che l’andamento del livello della falda idropotabile è esclusivamente correlato alla piovosità/nevosità (con un disallineamento dovuto ai tempi di corrivazione dell’acqua nel sottosuolo). Del resto, dal 1990 a oggi la portata è rimasta praticamente la stessa, gli studi scientifici e i documenti prodotti hanno sostanzialmente raggiunto la conclusione che non c’è collegamento idraulico tra il bacino acquifero idropotabile dell’Amiata e il campo geotermico; la portata delle sorgenti dell’Amiata è in correlazione stretta con le quantità di ricarica meteorica/nevosa e non è dipendente dalla produzione di vapore; la composizione a livello isotopico delle acque del bacino acquifero potabile dell’Amiata non denota alcuna influenza da parte dei serbatoi geotermali. Del resto, sarebbe impossibile pensare il contrario perché i pozzi geotermici raggiungono la profondità di circa 4.500 metri di profondità utilizzando tecnologie ad elevata sicurezza ambientale che prevedono tre pareti protettive di cemento e acciaio contro qualsiasi possibilità di scambio o perdita di fluidi, motivo per cui è tecnicamente impossibile ogni contatto con la falda acquifera. Tra l’altro i pozzi geotermici attualmente utilizzati per la produzione geotermoelettrica sono ubicati al di fuori del complesso delle vulcaniti amiatine, in cui risiede l’acquifero idropotabile, e quindi non vi è alcuna possibilità di influenza reciproca con quest’ultimo che si trova sopra il livello del mare all’interno del complesso delle vulcaniti amiatine con la Galleria Nuova Santa Fiora che si trova a 668m sul livello del mare.
Nel dettaglio, per dimostrare l’assoluta inconsistenza dell’allarme generato basta valutare alcuni dati (che sono disponibili in continuo alla Regione Toscana) analizzati e riferiti ai piezometri installati da Enel Green Power (PZ 6 e PZ7) che acquisiscono, insieme a quello di Poggio Trauzzolo (David Lazzeretti), la misura del livello idrostatico in continuo dal maggio 2012: come si vede dai grafici riportati sotto con relative didascalie, fino alla data odierna l’andamento dei livelli è perfettamente allineato con quello registrato dal piezometro regionale David Lazzaretti, tenuto conto della geometria dell’acquifero. La piccola oscillazione di livello nel piezometro Lazzaretti dei giorni intorno al 25 novembre è senz’altro dovuta ad una anomalia nella catena di misura, dal momento che non è riscontrabile sugli altri piezometri. Ad ulteriore conferma dell’anomalia in questione, come visibile sul sito regionale SIR, si osserva che questa è riferita alla singola misura del giorno 25 dopo il quale i valori di livello registrati tornano allineati a quelli precedenti.
Quello che colpisce dell’affermazione secondo cui “da quando sono in corso le manovre di attivazione dell’impianto di Bagnore 4, il piezometro di Poggio Trauzzolo sale e scende vertiginosamente da un giorno all’altro, come non era mai successo prima”, è l’assoluta disinvoltura con cui si tende a trasformare un probabile errore di rilevazione in un arco temporale limitatissimo, su un singolo piezometro – non a caso non rilevato dagli altri piezometri dalla zona – con una frase che allarga il singolo episodio a un ipotetico periodo molto più lungo senza che questo risponda a verità. Chiunque ha competenze tecniche e scientifiche dai fatti avvenuti può dedurre che si tratta di un inconveniente tecnico, come ne avvengono tanti in ogni parte del mondo a strumentazione tecnologica controllata costantemente: Enel Green Power conferma di fare riferimento soltanto alla scienza che dimostrerà l’errore di rilevazione di una strumentazione – cosa del resto già evidente dall’andamento degli altri piezometri, come dimostra il secondo grafico – con i controlli che la Regione Toscana ha attivato attraverso gli uffici preposti, il servizio idrogeologico e gli enti di controllo.