Gli studenti del Sarrocchi hanno realizzato un reportage sui marchi di compostabilità. Lo studio promosso da Sienambiente, Legambiente e Università
SIENA. Una ricerca e una comparazione sui marchi di compostabilità della plastica in commercio e l’avvio di un esperimento sulle cosiddette plastiche biodegradabili. La prima fase di Discover plastic, il progetto promosso da Sienambiente in collaborazione con Legambiente Siena e il Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente di Siena, si è conclusa con queste due attività intermedie degli studenti dell’Istituto Superiore T. Sarrocchi di Siena. L’iniziativa andrà avanti nei prossimi mesi e si concluderà a fine maggio quando gli alunni dovranno presentare i risultati del loro lavoro. Al centro del progetto, un percorso di studio sulle plastiche, a partire dalla loro composizione molecolare fino loro gestione una volta divenute rifiuto. Un approfondimento che non riguarda solo i materiali “tradizionali” derivati dal petrolio, ma anche i nuovi prodotti realizzati con materie prime vegetali: le “bioplastiche” e le plastiche compostabili.
Gli studenti sono stati suddivisi in due gruppi di lavoro. Il primo, si è concentrato sugli aspetti di comunicazione e ha realizzato un reportage fotografico sui marchi di compostabilità degli imballaggi presenti sugli scaffali di molti punti vendita della grande distribuzione e dei piccoli negozi. Queste “etichette” sono state successivamente analizzate e valutate in base a due criteri: la chiarezza del messaggio e il rispetto delle normative. Gli studenti, inoltre, hanno lavorato su un progetto di comunicazione, attraverso i social e strumenti video, che ha come obiettivo la trasparenza delle informazioni per il consumatore.
Il secondo gruppo, coordinato dalla docente del corso di Ecotossicologia, Ilaria Corsi e dai suoi collaboratori, si è dedicato a esperimenti in laboratorio legati a più tipologie di plastica. In questo ambito, è stato allestito un esperimento pilota per simulare che cosa accade alla “bioplastica” se non conferita correttamente. Obiettivo della sperimentazione, è far capire che la biodegradabilità richiede tempi lunghi e la compresenza di vari fattori ambientali. I lavori degli studenti verranno presentati in una giornata finale in programma nella Casa dell’Ambiente nel mese di maggio.