Il commento di Marcello Bonechi, vicepresidente delle Città dell’olio
ROMA. Alla Camera dei deputati è stato appena accolto l’ordine del giorno al Decreto ambiente che ha l’obiettivo di arginare il preoccupante fenomeno dell’abbandono dei terreni agricoli, una delle possibili cause del dissesto idrogeologico.
«Una bella notizia – commenta il vicepresidente vicario dell’Associazione nazionale Città dell’olio, Marcello Bonechi –, che apre un percorso di speranza per risolvere un problema particolarmente sentito in Toscana, dove l’abbandono degli oliveti è al 30 per cento. Siamo pronti a partecipare al tavolo tecnico interministeriale con le Regioni, gli Enti locali e le principali associazioni nazionali del settore olivicolo».
È stato l’onorevole Pino Bicchielli, presentando l’ordine del giorno, a rendere possibile il raggiungimento di un traguardo atteso, frutto di una sinergia tra più attori, nella quale l’Associazione delle Città dell’olio ha giocato un ruolo rilevante. Per dare la dimensione del problema anche a livello nazionale, è stato calcolato che, su 1 milione e 100 mila ettari olivetati, 500 mila sono abbandonati.
«Sono stato amministratore fino a pochi mesi fa di un Comune toscano – aggiunge Bonechi – e, proprio in Toscana, questo fenomeno incide particolarmente, perché riguarda la bellezza del nostro territorio, che non può fare a meno di colline coperte di olivi rigogliosi come dei muretti a secco: aspetti essenziali dei nostri paesaggi. Ovviamente non è solo un problema “estetico”: raccogliere le olive rappresenta un fatto culturale, è una tradizione che lega le comunità ai territori, unisce l’ambiente a secoli di storia, senza dimenticare il valore per la salute di un olio extravergine di oliva. La nostra battaglia, da sempre, è riconoscere il valore economico della produzione olivicola, in modo da renderla remunerativa. Ma già l’iter avviato in Parlamento è una speranza, anche perché non bisogna dimenticare che le campagne abbandonate rappresentano un pericolo per la sicurezza degli stessi territori».
L’approvazione dell’ordine del giorno è parte di un insieme di proposte avanzate dall’Associazione nazionale Città dell’olio, oggi guidata da Michele Sonnessa e diretta da Antonio Balenzano. Tra queste: l’attività di censimento; l’introduzione di agevolazioni fiscali per la regolarizzazione catastale, l’acquisto o la presa in gestione di terreni agricoli abbandonati; la costituzione di cooperative di comunità. Insieme a iniziative di contrasto all’abbandono dell’olivicoltura tradizionale si auspica il riconoscimento dell’olivicoltura storica ed eroica.