Sos Geotermia confuta i punti del comunicato di Green Power
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA. Proprio il giorno successivo a quello in cui i comitati portano la “questione geotermia” in parlamento, Enel Green Power si preoccupa di ‘rispondere’ alle contestazioni. Solo una fortuita coincidenza? Leggi qui la nota del colosso dell’energia.
Non tarda ad arrivare la risposta dei comitati, affidata a Roberto Barocci, del Forum Ambientalista di Grosseto aderente a Sos Geotermia:
1- Sul tema della mortalità. Vero è che il tasso di mortalità è storicamente decrescente dal 1980 ad oggi sia in Amiata, come in Toscana, in Italia ed in Europa, per effetto delle migliori capacità di cura delle malattie, ma come aggiunge lo studio ARS (Agenzia Regionale di sanità ndr) nel primo capoverso di pag.82 (omesso da ENEL): “in tutti i periodi la zona sud (Amiata ndr) mostra valori più alti”. Come viene precisato anche in Amiata il tasso di mortalità scende, ma decresce con andamenti più alti rispetto al resto della Toscana e al resto dei paesi limitrofi non geotermici. In sintesi, quando in epidemiologia si fanno dei confronti, bisogna indicare quale sia la “normalità ATTESA” presa a confronto e, nel caso dello studio ARS, tale normalità è stata individuata nei valori relativi ai comuni limitrofi a quelli geotermici (così detta area circostante nel raggio di 50 km) ed in quelli registrati in tutta la Toscana. Purtroppo, si registra in Amiata una mortalità negli uomini del +13,1% rispetto ai primi e un +13,7% rispetto ai secondi, come chiaramente scritto a pag. 82 dello Studio ARS, che l’ENEL omette di riferire. A pag. 89 si trovano, per tutti i tumori, i valori per gli uomini, che sono del +19% nell’ Amiata, con eccessi del +30%, statisticamente significativi, per Abbadia San Salvatore, Arcidosso e Piancastagnaio.
2- Sul tema dell’interferenza dei livelli. Potremmo citare altri studi che affermano il contrario, ma per smentire oggi l’Enel si riporta quanto l’ENEL stesso ha scritto nella Sintesi non Tecnica dello Studio di Impatto Ambientale presentato in Regione
Toscana per la Nuova Centrale di Bagnore 4 in costruzione, dove a pag 10 si legge: “Il serbatoio carbonatico (il campo geotermico ndr) é connesso con aree di assorbimento di acque meteoriche che corrispondono agli affioramenti di vulcaniti del Monte Amiata, in comunicazione idraulica attraverso i camini vulcanici”.
3- Sul tema dell’Arsenico nell’acqua. I dati del Gestore per l’acqua potabile sono ottimi, ma l’Enel non dice che tali risultati sono ottenuti grazie agli impianti di abbattimento dell’arsenico, resisi necessari e realizzati in superficie a spese dei contribuenti.
4- Sul tema delle Emissioni. Non è vero, come scrive Enel che si utilizzano emissioni “naturali”. Scrive Riccardo Basosi, rappresentante italiano nel Comitato Horizon 2020, Programma quadro della ricerca europea, Direttore del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Siena e Delegato del Rettore per l’energia e l’alta tecnologia : “si può ragionevolmente sostenere che le fratture generate dai pozzi geotermici, raggiungendo i 3500 m. di profondità con diametri di 30” (75 cm.) in superficie e 8,5” (21 cm.) in profondità incrementano il flusso di fluidi e di CO2 verso la superficie in maniera del tutto innaturale” e conclude: “…L’analisi mostra che la produzione di elettricità dalle centrali geotermiche dell’area del Monte Amiata non può essere considerata “carbon free” come fin qui dichiarato in base alla letteratura menzionata nell’introduzione”.
5- Sul tema Tecnologie. Se le tecnologie Enel in Amiata sono le migliori del mondo, visti i risultati che producono, noi vogliamo eliminarle, perché la vita non ha prezzo e la Costituzione italiana è sempre in vigore.