Risposta "decisa" alle affermazioni di un imprenditore
Il Sig. Piazzini vorrebbe che lo ringraziassimo per l’occasione offerta alla comunità di Certaldo dalla sua nuova impresa (che poi tanto nuova non è, vista la cronaca di Montespertoli), per sfruttare privatamente le risorse pubbliche, cioè di noi tutti, nel territorio di Certaldo, ma non lo facciamo perché l’attività Mineraria Estrattiva non interessa a Certaldo, neanche se fosse oro.
Ma a maggior ragione, ribadiamo ancora una volta, che trasformare aree agricole in aree minerarie ed in prossimità di centri abitati, per estrarre biossido di carbonio, CO2, è addirittura contro ogni logica ambientale: infatti, la CO2 è il principale gas serra, la causa maggiore dei cambiamenti climatici e tuttoil resto del mondo studia per la sua reimmissione nel sottosuolo.
Ciò detto, di tutte le affermazioni del documento del sig. Piazzini, è degno di considerazione solo un passaggio: “Attenzione la paura ci inganna”; sebbene con la speranza che non intenda ingannarci facendoci paura. Tutto il resto lo respingiamo al mittente e lo invieremo alla magistratura per gli accertamenti del caso, perché le diffamazioni e le calunnie a danno del Comitato sono inaccettabili. Infatti, il Sig. Piazzini sa benissimo che le informazioni di cui dispone il Comitato rispondono a verità, non sono menzogne, non sono bugie, né informazioni manipolate, come questi continua a dichiarare costantemente sulla stampa. E nel suo comunicato si usano termini ed aggettivi nei confronti del Comitato e della comunità locale che mai noi ci saremmo sognati di usare, benché potessero ricorrerne i presupposti: ”rammarico e compassione -prepotenti e delinquenti – bugiardi e fuorilegge”, ecc. Nessuno può permettersi simili affermazioni verso la comunità di Certaldo nè verso i suoi politici e amministratori. Questi ultimi, con pregi e difetti, sono stati legittimamente eletti dal popolo e, come tali, ci rappresentano e ci ascoltano. A quale titolo il Sig. Piazzini ordina loro di non ascoltarci? Con quale autorità ordina di non parlare con dirigenti regionali? Con quale potere ordina di rimuovere i cartelli contro le trivelle, e di eliminare il sito internet del Comitato?
Inoltre Piazzini afferma: “colgo l’occasione per rassicurare tutti i cittadini di Certaldo e delle frazioni Ulignano e Vico d’Elsa dei Comuni di San Gimignano e Barberino Valdelsa che vivono in prossimità dell’area mineraria”. E che il suo studio “esclude in maniera più assoluta ogni rischio per la salute dei cittadini e per l’ambiente”. Pensa che tali dichiarazioni su stampa siano sufficienti per rassicurare la popolazione? In realtà, se il sig. Piazzini vuole rassicurare davvero i cittadini, è necessario che si procuri una sostanziosa assicurazione, e si munisca di una congrua cauzione per tutti coloro che vorrebbe proteggere dai potenziali rischi legati all’Attività Mineraria. Non a parole sulla stampa locale, ma con denaro.
Il conto glielo anticipiamo con un semplice ragionamento. Considerato che il sig. Piazzini lamenta un danno d’immagine pari a 1 milione di euro,riteniamo che una congrua cauzione per danni alla salute sia quantomeno la stessa somma per ogni cittadino potenzialmente leso dall’attività Minerario-Estrattiva. In fondo il diritto di salute pubblica vale meno del diritto all’immagine del Sig. Piazzini? La somma ammonta dunque a 17 miliardi e 417 milioni di Euro, da corrispondere agli abitanti di Certaldo, Vico d’Elsa e Ulignano, che oggi sono 17.417. Certamente per una società come quella che rappresenta il sig. Piazzini non sarebbe un problema.
Poi, solo il tempo darà ragione. Tra venti, quaranta, cento anni ovvero quando la risorsa sarà esaurita e l’attività mineraria sarà cessata, se la qualità della vita, della salute, dell’aria, dell’acqua, del territorio, dei pozzi di acqua potabile, degli immobili, delle infrastrutture, della ferrovia, del metanodotto, non saranno stati danneggiati, la cauzione verrà restituita fino all’ultimo centesimo.
Ma riteniamo che il futuro di un territorio debba essere deciso dai suoi abitanti e dalle istituzioni locali che questi rappresentano. E la popolazione di Certaldo non intende aprire le porte a questi tipi speculazioni, come è stato recentemente ribadito anche dal consiglio comunale del 2 ottobre scorso. A Certaldo la gente vuole investire nel futuro, ed il futuro significa Ambiente e qualità della vita, non certamente Centrali Minerarie. Quanto poi ai rischi e pericoli per il territorio, si ribadisce che il progetto presentato in Regione fa espresso riferimento al rischio di inquinamento atmosferico e inquinamento del suolo e al rischio di inquinamento delle falde idriche da fluidi perforanti. Dunque, nessuna disinformazione, ma solo la realtà dei fatti.
È evidente a tutti che l’attività di informazione del Comitato dà fastidio a chi vuole speculare sul territorio, ma l’ambiente e la qualità della vita sono interessi primari per noi e per i nostri figli che vanno ben aldilà dei singoli interessi privati, e che verranno difesi anche contro le costose denunce e querele infondate e pretestuose della Lifenergy.
Comitato per la Tutela e la Difesa della Val d’Elsa