
Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant (Dove fanno il deserto, lo chiamano pace) dall’Agricola di Publio Cornelio Tacito
SIENA. Dal Comitato ambiente Siena riceviamo e pubblichiamo.
“In questi ultimi giorni sono incominciati i lavori definiti di “Completamento“ dell’Archeodromo
di Poggibonsi https://it.wikipedia.org/wiki/Parco_archeologico_di_Poggibonsi
“ABbìCura – La città cresce con te” è la strategia territoriale del Comune di Poggibonsi, finanziata con il Fondo europeo di sviluppo regionale FESR 2021-2027, che porterà 10 milioni di investimenti sul territorio della Valdelsa. Grazie al Fondo FSE+ 2021-2027 si aggiungono a questo
finanziamento ulteriori risorse per percorsi di coinvolgimento delle comunità locali nell’attuazione degli interventi di rigenerazione e valorizzazione del territorio previsti dalla strategia. Per Poggibonsi sono 5 progetti in continuità con le precedenti progettazioni e programmazioni che hanno l’obiettivo di promuovere, in modo organico, lo sviluppo sociale, economico e ambientale
integrato ed inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza delle
aree urbane. https://partecipa.toscana.it/web/abbicura-poggibonsi
Così, per mettere in atto questa “strategia territoriale” e promuovere , in modo organico anche lo “sviluppo ambientale integrato ed inclusivo, il patrimonio naturale e il turismo sostenibile”, prima di ogni cosa, prima di tutto, si inizia a far portare sul posto una bella e grossa ruspa che
spiana, sradica e fa tutto intorno il deserto. Ancora una volta si considerano la flora e la
fauna solo un “banale sporco” e si decide che tagliare ed estirpare ogni pianta vuol dire dire solo banalmente “fare un bel pulito intorno”, mentre invece si elimina suolo vivifico di vita
Vegetale ed animale.
Il Comitato Ambiente Siena, molto preoccupato per questa mancanza di coerenza tra i buoni propositi scritti e le azioni messe in atto e la mancanza, dimostrata sul campo, di sensibilità
ambientale, ha provveduto subito ad inviare al Comune di Poggibonsi una e-mail, preoccupandosi in primo luogo delle modalità con cui si è inteso procedere a dare inizio a quello che deve essere una valorizzazione dell’Archeodromo insieme al suo naturale patrimonio paesaggistico.
E’ indispensabile oltremodo ricordare che la collina di Poggio Imperiale, insieme alla sua area archeologica, ricade in zona di inestimabile interesse storico culturale e paesaggistico e, proprio per questo, è tutelata da specifici vincoli, paesaggistico (art. 136 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e storico-culturale (art. 136 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Di conseguenza il Comitato ha inviato anche una propria segnalazione alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena e inoltre si è rivolto al Gruppo di Intervento
Giuridico, GrIG, affinché, nella sua veste di Associazione di protezione ambientale (https://www.mase.gov.it/pagina/elenco-delle-associazioni-di-protezione-ambientalericonosciute)
predisponesse una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti a riguardo.
Il Comitato è oltremodo preoccupato della modalità con cui si è provveduto ad iniziare la fase 3 della strategia comunale di completamento dell’Archeodromo; se si dovessero continuare i lavori nella zona archeologica e nella restante area di Poggio Imperiale, anteponendo ogni volta il taglio degli alberi e di ogni vegetazione arbustiva, si renderebbe la collina stessa una zona desertica o
semidesertica.
Le fondate preoccupazioni del Comitato si riferiscono sia alle modalità messe in atto per realizzare
questo progetto della fase 3, completamento dell’Archeodromo, sia per le modalità con cui si intenderà mettere in atto la realizzazione di opere per interventi futuri nell’ambito di questo stesso
finanziamento per realizzare ad esempio la fase 4 a, connessione di via Sangallo alla Fortezza di Poggio Imperiale. Come si intenderà infatti realizzare in pratica questa connessione? Tagliare quanti
più alberi possibile, visto che tra via Sangallo e la Fortezza c’è il bosco?
Si ricorda ancora, per chi non lo avesse ancora ben presente, che per respirare occorrono gli alberi, specialmente quelli grandi, con grandi tronchi e rami, il cui ampio apparato fogliare regala ossigeno e toglie inquinanti nocivi alla salute dei viventi su questa Terra.
Non facciamo per favore un’altra Isola di Pasqua!”