Il sindaco di Piancastagnaio ha presentato denuncia contro ignoti per violazione della proprietà privata e intimidazione alla famiglia
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AMIATA. SOS Geotermia, Coordinamento dei Comitati per l’Ambiente, in un propria nota comunica di aver appreso dalla stampa che il sindaco di Piancastagnaio Fabrizio Agnorelli ha presentato ai carabinieri una denuncia contro ignoti per violazione della proprietà privata e per intimidazione alla sua famiglia.
“Qualcosa di veramente senza senso – prosegue il comunicato – visto che si riferisce alla mobilitazione dolce e pacifica di giovedì 11 luglio, che ha visto numerosi membri dei comitati, giovani e cittadini partecipanti al campeggio Amiata a Bagnore, effettuare nel comune di Piancastagnaio – nelle vie del paese, nei bar, nei negozi, nello stesso palazzo comunale e nella sede della unione dei comuni – la distribuzione di volantini e materiale informativo sia sul programma delle iniziative del campeggio, sia sui rischi ambientali, della salute dei cittadini e del bacino idrico del nostro territorio, conseguenti allo sfruttamento geotermico di Enel sull’’Amiata. Tutto in un clima disteso, basti pensare che all’’atto della distribuzione del materiale nel palazzo comunale, si è svolto un pacifico confronto fra i partecipanti alla in’iziativa, la vicesindaco Sacchi e l’’assessore Stolzi sui temi sollevati dai comitati. Come altre abitazioni, anche la casa del primo cittadino è stata interessata dalla consegna del materiale, senza che ciò rappresentasse nessun tentativo né di violazione di domicilio, né di minacce. L’’atto di denuncia del sindaco quindi non solo evidenzia una reazione incomprensibile nei confronti di quanto accaduto, ma tende a rappresentare verso l’’opinione pubblica una immagine negativa dei comitati che si mobilitano e lottano a salvaguardia del proprio territorio contro la politica speculativa e disastrosa di Enel. La denuncia del sindaco assume quindi il valore non tanto di un atto di difesa della sua famiglia e della sua vita privata, che non vengono messe in discussione, quanto di un atto di repressione del dissenso nei confronti di chi lotta contro lo sfruttamento geotermoelettrico. Il sindaco Agnorelli, invece di fare denunce assurde e intimidatorie, dovrebbe ascoltare e farsi carico delle richieste, preoccupazioni e proposte che i comitati e i cittadini hanno dibattuto nei cinque giorni di campeggio e che intendono far conoscere a tutta la popolazione amiatina. Appaiono anche scomposte e intimidatorie le indagini avviate dai Carabinieri sui partecipanti all’’iniziativa di Bagnore 4 a partire dai numeri di targa delle auto parcheggiate di fronte al cantiere. Un segnale che mostra ancora una volta il volto repressivo delle istituzioni incapaci di rispondere alle rivendicazioni legittime di tante cittadine e cittadini”.
“Qualcosa di veramente senza senso – prosegue il comunicato – visto che si riferisce alla mobilitazione dolce e pacifica di giovedì 11 luglio, che ha visto numerosi membri dei comitati, giovani e cittadini partecipanti al campeggio Amiata a Bagnore, effettuare nel comune di Piancastagnaio – nelle vie del paese, nei bar, nei negozi, nello stesso palazzo comunale e nella sede della unione dei comuni – la distribuzione di volantini e materiale informativo sia sul programma delle iniziative del campeggio, sia sui rischi ambientali, della salute dei cittadini e del bacino idrico del nostro territorio, conseguenti allo sfruttamento geotermico di Enel sull’’Amiata. Tutto in un clima disteso, basti pensare che all’’atto della distribuzione del materiale nel palazzo comunale, si è svolto un pacifico confronto fra i partecipanti alla in’iziativa, la vicesindaco Sacchi e l’’assessore Stolzi sui temi sollevati dai comitati. Come altre abitazioni, anche la casa del primo cittadino è stata interessata dalla consegna del materiale, senza che ciò rappresentasse nessun tentativo né di violazione di domicilio, né di minacce. L’’atto di denuncia del sindaco quindi non solo evidenzia una reazione incomprensibile nei confronti di quanto accaduto, ma tende a rappresentare verso l’’opinione pubblica una immagine negativa dei comitati che si mobilitano e lottano a salvaguardia del proprio territorio contro la politica speculativa e disastrosa di Enel. La denuncia del sindaco assume quindi il valore non tanto di un atto di difesa della sua famiglia e della sua vita privata, che non vengono messe in discussione, quanto di un atto di repressione del dissenso nei confronti di chi lotta contro lo sfruttamento geotermoelettrico. Il sindaco Agnorelli, invece di fare denunce assurde e intimidatorie, dovrebbe ascoltare e farsi carico delle richieste, preoccupazioni e proposte che i comitati e i cittadini hanno dibattuto nei cinque giorni di campeggio e che intendono far conoscere a tutta la popolazione amiatina. Appaiono anche scomposte e intimidatorie le indagini avviate dai Carabinieri sui partecipanti all’’iniziativa di Bagnore 4 a partire dai numeri di targa delle auto parcheggiate di fronte al cantiere. Un segnale che mostra ancora una volta il volto repressivo delle istituzioni incapaci di rispondere alle rivendicazioni legittime di tante cittadine e cittadini”.