In Toscana “pronti” 45 nuovi progetti
TOSCANA. Il via libera della Commissione europea al nuovo decreto del bando agrisolare consente l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 10 mila stalle e cascine è importante per contribuire in modo sostenibile alla sovranità energetica del Paese. A dirlo è Coldiretti Toscana in riferimento al nuovo bando agrisolare che prevede finanziamenti a fondo perduto fino all’80%. Si tratta di un sostegno per le imprese agricole e zootecniche che possono contenere i costi energetici e mettersi al riparo dal caro-bollette ma anche – sostiene Coldiretti Toscana – per il Paese che può beneficiare di una fonte energetica rinnovabile, pulita e svincolata dalla tensioni internazionali.
Il bando sull’agrisolare, fortemente sostenuto dalla Coldiretti, consente – spiega Coldiretti Toscana – l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici agricoli e zootecnici ma senza consumare terreno fertile. Una condizione essenziale per gli agricoltori preoccupati per il moltiplicarsi, in tutta la regione, di progetti per realizzare impianti di grandi dimensioni che rischiano di stravolgere il paesaggio sostituendo campi coltivati e prati con distese interminabili di moduli fotovoltaici a terra o di tecnologie industriali camuffate da parchi agrivoltaici. Sono 45 le richieste di connessione oggi in attesa di autorizzazione in Toscana che sommati insieme garantirebbero una capacità di 2,15 GW di energia, praticamente più doppio più del doppio dell’attuale potenza generata dall’energia solare garantita oggi da 65 mila impianti ma il tutto a discapito della produzione agricola e dell’immagine planetaria della Toscana.
Una situazione che sta destando molta preoccupazione nelle campagnate generata dalla mancata individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili a fronte di una serie disordinata di iniziative avviate da fondi di investimento speculativi per quanto riguarda la localizzazione di impianti di grandi dimensioni, senza stabilire forme di coinvolgimento degli agricoltori. – spiega Coldiretti Toscana – L’altro punto è il caos decisionale che deriva dall’assenza di regole di governo del territorio e che ha finito per partorire una sorta di abusivismo energetico, con un forte consumo di suolo e significativi danni collaterali ecologici ed economici. Da qui la necessità – prosegue Coldiretti Toscana – di correggere la situazione intervenendo a tutela del suolo e delle attività agricole.
Coldiretti Toscana infatti un modello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio.