Aperta sul portale di Artea la possibilità di segnalare i danni subiti dagli ultimi eventi alluvionali di ottobre. Il racconto di due orticoltori della Val di Cornia
TOSCANA. Sono raddoppiati i nubifragi che si sono abbattuti sulla regione dall’inizio dell’anno. Otto su dieci si sono verificati tra settembre ed ottobre. Un dato record. L’enorme quantità di acqua caduta in poche ore, incessante e violenta, ha causato l’esondazione di numerosi fiumi e canali, provocato frane e smottamenti, seminando distruzione e terrore. Devastazione che non ha risparmiato l’agricoltura e gli agricoltori che potranno presentare sul portale di Artea, fino alle 23.59 del 15 novembre, le segnalazioni propedeutiche all’auspicabile riconoscimento dei danni subiti. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati dell’European Severe Wheater Database. Nel frattempo monta la preoccupazione, soprattutto nelle zone costiere ed occidentali della regione già interessate, per le previsioni del fine settimana che dovrebbero portare nuove, diffuse ed abbondanti piogge.
“L’agricoltura è il settore economico più danneggiato dagli eventi estremi che sono sicuramente il frutto di una trasformazione climatica che è atto ma anche dall’incapacità di difenderci dai rischi e dei pericoli che questi cambiamenti stanno avendo sulla nostra vita. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – Stiamo affrontando una sfida epocale a mani nude quando avremo bisogno urgente di una nuova cassetta degli attrezzi per difendere le nostre case, le nostre aziende, il nostro futuro. Si deve agire sul fronte della prevenzione, che non è mai sufficiente, per mitigare il loro impatto, investire per ripensare il territorio su opere idrauliche ed interventi lungimiranti tenendo conto che questo genere di eventi saranno sempre più frequenti. L’altro tema è quello del consumo del suolo. Nonostante tutti questi segnali, chiari, evidenti, devastanti, continuiamo ad impermeabilizzare le superfici aumentando esponenzialmente l’insicurezza ambientale ed alimentare perché dove c’è il cemento non cresce più nulla. L’obiettivo ambizioso deve essere il consumo zero”.
Secondo Coldiretti le eccezionali precipitazioni hanno messo a nudo la fragilità di un territorio considerando che il 100% dei comuni della regione si trova in aree a pericolosità frana ed idraulica ed il 90% della popolazione vive in zone alluvionabili. A pagare il prezzo più caro, questa volta, è stato il basso livornese, in particolare la Val di Cornia, considerato l’orto della Toscana dove oltre 2 mila ettari di campi, per lo più coltivati ad ortaggi, sono finiti sott’acqua. Ma danni si sono registrati anche nel senese. La disperazione negli occhi di Otello Poeta, storico produttore di Venturina, si mischia alla sua determinazione nel voler rialzarsi quanto prima. Uno strato di acqua e fango che arriva quasi fino sotto le ginocchia sta soffocando lentamente 3 ettari di zucchine che avrebbero dovuto essere protette sotto le sue belle serre. Ma non è stato così. “Questa serra è stata costruita nell’82 ha visto e passato tante intemperie. Le gronde non sono riuscite a smaltire l’acqua: il peso ne ha fatto crollare una parte. – racconta Otello – Nelle serre c’erano 50 centimetri di acqua: sta marcendo tutto. Mai vista una situazione del genere da queste parti. Le perdite sono di centinaia di migliaia di euro”.
La stessa sorte attende distese a perdita d’occhio di finocchi, buona parte non potrà essere commercializzata a causa della presenza della terra fin dentro il “cuore” dell’ortaggio, bietole, cavoli ed altri prodotti invernali. Matteo Massei, giovane produttore agricolo, allarga le braccia di fronte a cinque ettari di carciofi che da queste parti sono protagonisti anche di sagre e feste paesane: “Il 20% dei nostri terreni, tutti coltivati, sono rimasti sotto l’acqua per due giorni. – racconta – Il limo portato dai canali sta affogando le piante: sono destinate a morire”. Non solo ortaggi, anche l’olivicoltura ha subito danni con decine di piante strappate dalla violenza dell’acqua tracimata dai fiumi e notevoli ritardi per la raccolta.
Per informazioni https://toscana.coldiretti.it/