Ma l'era dell'atomo in Italia non era tramontata?
di Lexd
SIENA. Veniamo da tre anni di Ministero dell’Ambiente privo di ministro competente e di una qualsiasi autorità e competenza in materia. La signora Prestigiacomo si è rivelata inutile, senza alcun potere e puntualmente depauperata dei fondi per il dicastero fino alla bocciatura del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti per cui sono stati sperperati fior di milioni, pagati dalle aziende e dai contribuenti. E ora, se possibile, temiamo che il senatore a vita Mario Monti abbia fatto una pessima scelta. Alla carica è stato scelto un superburocrate del settore, Corrado Clini, che essendo direttore generale del medesimo ministero non farà altro che cambiare poltrona. Di pro c’è la sicura conoscenza e competenza nell’argomento, l’uomo è dotato di un profilo internazionale che permetterà all’Italia di mantenere i suoi impegni e le Convenzioni su ambiente, arre protette, biodiversità, energia troppo spesso disattese dal governo di centrodestra uscente. Tuttavia il direttore generale “per lo sviluppo sostenibile, l’energia, il clima” rimane un sincero sostenitore del nucleare come si legge in una relazione dal titolo “Verso la strategia nucleare dell’Italia” che nel 2010 – prima del referendum – è stata un punto di riferimento basilare della seconda era nucleare italiana, poi svanita miseramente nello spreco di denaro e nel decommissioning dal futuro incerto delle scorie radioattive.
Piuttosto sibilline le prime parole del ministro: “Sono un servitore dello Stato che aspetta ordini. Mi preparo a un impegno che onorerò nel modo migliore. I primi passi saranno gli ultimi del governo che c’è stato lasciato. C’è un calendario di impegni, obblighi derivanti da direttive europee, su cui lavorare. Non vedo segni di discontinuità, ma dobbiamo lavorare molto di più. L’impegno del governo Monti è elevato”. Il curriculum vitae ne fa sicuramente uno dei massimi esperti nazionali di politica dell’ambiente, da 25 anni al Ministero e rappresentante tecnico dell’Italia nei consessi internazionali.
Il saluto di Greenpeace, Legambiente e WWF Italia è il seguente: ”Al dottor Clini vanno le nostre congratulazioni per il prestigioso incarico che gli è stato conferito. Ci aspettiamo che il suo impegno nel gabinetto Monti possa segnare una svolta positiva e un cambio di direzione nelle politiche italiane sull’ambiente, a partire da quelle sui cambiamenti climatici che, fino ad oggi, sono state portate avanti secondo una linea di sostanziale freno, rispetto agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni e di sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza”. Non crediamo che la situazione in cui versa il paese consenta al nucleare di rialzare la testa, ma è meglio rimanere con la guardia alta. Gli interessi economici che la costruzione di centrali nucleari riservano al guadagno di pochi ricchi investitori, pagati dalla collettività e dalle bollette obbligate dei cittadini, riporterà continuamente l’argomento alla ribalta con nuove fantasiose emergenze energetiche per il paese.