No definitivo alla richiesta di ricerca di idrocarburi nel territorio senese
Di Umberto De Santis
CHIANTI. Vi avevamo raccontato che le trivelle della European Gas Limited (ex Heritage Petroleum PLC) erano pronte a bucare in qua e là una bella fetta di provincia di Siena, comprese propaggini Chiantigiane fiorentine, Amiatine grossetane e Metallifere pisane, alla ricerca di idrocarburi, specialmente METANO. Problemi ecologici di varia natura in vista, dall’inquinamento allo smaltimento dei residui di lavorazione, con una società dalla presenza alquanto dubbia e senza fideiussione che garantisse il ripristino degli ambienti devastati.
Al ministero dello Sviluppo Economico (tra l’altro privo allora di titolare) erano in corso le pratiche relative nel silenzio completo, tranne qualche voce isolata che poteva passar per matto. Ciò ci aveva portato a intervistare alla fine dello scorso anno l’assessore competente della Provincia di Siena, Gabriele Berni, per precisare gli avvenimenti in corso e capire esattamente quale era l’atteggiamento dell’istituzione. L’assessore ci aveva dichiarato la ferma contrarietà della Provincia a concedere qualsivoglia permesso sia per la ricerca di idrocarburi che per il temuto nucleare (che poi si è sgonfiato da sé con il referendum).
In questi giorni sta sorgendo una polemica nazionale a proposito della volontà di compagnie petrolifere texane di scavare fino a 4 chilometri in profondità nella pianura veneta alla ricerca di petrolio, come fece l’Eni molti anni fa a Cortemaggiore in Emilia. E non si sa come andrà a finire, visto che il presidente della Regione, Zaia, ha dichiarato di non essere bene informato sulla cosa, e gli enti si stanno palleggiando la Valutazione di Impatto Ambientale (come stava succedendo a Siena in quei giorni di fine 2010, ndr).
Al contrario, oggi dobbiamo registrare, per la soddisfazione e la tranquillità dei cittadini senesi, che la Conferenza dei Servizi presso l’Unmig al Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso 25 maggio, con la presenza del dott. Paolo Casprini per l’ente Provincia di Siena, ha rigettato l’istanza di permesso di ricerca in terraferma della European Gas Limited.
La società, forse resasi conto dello scoglio insormontabile che veniva creato dal territorio e dalle istituzioni locali, aveva rinunciato anche a presentare la documentazione richiestale sulla propria capacità tecnica ed economica: “In particolare non sono stati presentati i documenti relativi alla costituzione della società con i relativi aggiornamenti, i prospetti riassuntivi degli indici di bilancio, la dichiarazione concernente il fatturato globale e specifico degli ultimi tre anni, la relazione con descrizione dei principali lavori connessi all’attività E&P e l’attestazione relativa alla struttura organizzativa”, si legge nel verbale della Conferenza. Non poca roba, come si legge. Ma prima di tutto dovevano mettere in conto l’assoluta contrarietà dei cittadini senesi: una vicenda che è quasi finita -mancano solo gli ultimissimi adempimenti burocratici- e che non sarebbe mai dovuta cominciare.