E la Regione Toscana elabora una proposta di aree non idonee
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di Fabrizio Pinzuti
AMIATA – Questa centrale geotermica a Montenero D’Orcia, frazione del Comune di Castel Del Piano, “non s’ha da fare, né domani né mai”. La parafrasi del celebre passo dei Promessi Sposi rende bene l’idea dell’avversione espressa da tutti gli enti territoriali interessati. La Regione Toscana, dopo anni in difesa della geotermia, invia preoccupate osservazioni al Ministero e, sulla base di un documento redatto dal capogruppo PD Leonardo Marras, elabora una proposta di aree non idonee alla geotermia, distinguendo le zone dove sarà possibile presentare progetti, da quelle in cui sarà sconsigliato farlo, ridando spazio ai pareri espressi dai Comuni oltre quello tecnico di competenza che, secondo la legge, sono chiamati a esprimere. In attesa, comunque, che la Regione Toscana dica una parola definitiva e definisca in quali territori costruire centrali e in quali no, il Comune di Castel del Piano ha continuato a esprimere parere negativo anche alle integrazioni della documentazione presentata dalla società Gesto, che a Montenero vorrebbe costruire la centrale a ciclo binario, inviando le sue considerazioni alla Regione. E non è un’operazione che arriva solo dalla maggioranza. Anche la minoranza, infatti, che sulla questione geotermia ha sempre espresso parere contrario, è allineata con le decisioni del sindaco. «Siamo perfettamente in linea con la maggioranza – spiega Alessandra Vegni, consigliere di Montenero – Abbiamo votato all’unanimità in consiglio su questa questione e siamo perfettamente d’accordo sulla linea su cui si sta muovendo il sindaco Claudio Franci. Vogliamo sperare che la regione indichi i territori vocati a culture di pregio come luoghi non idonei all’attività geotermica». Per convincere la Regione che quella centrale proprio non ha ragione di esistere in un territorio vocato all’agricoltura di qualità e con un ambiente ancora incontaminato, i sindaci dell’Amiata erano stati ascoltati anche dalla quarta commissione del Consiglio regionale della Toscana, davanti alla quale si erano presentati anche alcuni imprenditori. Erano presenti per l’Unione dei comuni dell’Amiata i sindaci o loro delegati di Arcidosso, Seggiano, Santa Fiora, Roccalbegna, Casteldelpiano e Cinigiano, con una delegazione di imprenditori guidata dal direttore dell’Azienda Masi Omero Gobbo e dall’imprenditore Daniele Galluzzi. Scopo della riunione era presentare in commissione le considerazioni rispetto al proliferare di richieste per la creazione di impianti a media entalpia che grazie alla liberalizzazione in questo settore energetico, potrebbero sorgere un po’ dappertutto, anche in zone in cui la presenza di un impianto cozzerebbe con l’ambiente e con le coltivazioni di pregio a cui dati luoghi sono vocati.
«Ma ancora non sono stati messe a punto le programmazioni di interventi ulteriori – specifica Giovanni Barbagli capogruppo di minoranza di Cinigiano, che è intervenuto all’audizione – che dovranno tener conto della vocazione prevalente dei territori e della pianificazione dei comuni chiamati ad esprimersi sui permessi attraverso la conferenza di organizzazione. La commissione ha comunque accolto l’invito che le era stato rivolto, a recarsi nel territorio dell’Amiata. In questa fase la novità è che se le cose andranno per il verso giusto, saranno i Comuni interessati dagli impianti a dire l’ultima parola. Proprio quello che abbiamo sempre chiesto».
Dal canto suo, Alberto Coppi, capogruppo Pd di Castel del Piano, delegato del sindaco Claudio Franci, tiene a ribadire il ruolo del suo partito: «Come Pd Amiata abbiamo portato avanti su tutti i fronti ilil ruolo del PD tema della geotermia da un anno e mezzo a questa parte, e abbiamo insistito sulla necessità di creare una regolamentazione specifica in ambito regionale. L’accelerazione degli ultimi mesi si deve anche al fatto che il consiglio regionale era in fase di rinnovo. I risultati che stiamo ottenendo – prosegue Coppi – anche grazie a una mozione presentata dal gruppo Pd di maggioranza in consiglio regionale, l’audizione in commissione ambiente, la condivisione delle tematiche con tutti i sindaci “geotermici” dell’area tradizionale, sono il risultato di uno sforzo portato avanti dal Pd e dalle Istituzioni a forza Pd che merita di essere riconosciuta. L’obiettivo che ci eravamo posti era quello di porre l’attenzione sul fatto che lo sfruttamento geotermico, di per sé positivo nella sua capacità di essere alternativo agli idrocarburi, deve tener conto delle caratteristiche economiche e sociali già esistenti in un territorio, e pertanto è opportuno regolamentare questo sfruttamento rispetto alle condizioni al contorno». Coppi aggiunge in conclusione che «lo sforzo politico prodotto in questi mesi, spesso fatto dietro le quinte, sta ottenendo i risultati di questi giorni, pur sapendo che questi devono essere considerati come primi tasselli per arrivare ai risultati finali che ci siamo posti».
C’è fermento anche a Monticello Amiata, frazione di Cinigiano. Sono 600 le osservazioni dei cittadini in merito al progetto geotermico che dovrebbe sorgere alle porte del paese. Le osservazioni sono state spedite al Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare. A spedirle la segreteria del Comune di Cinigiano. «Molte quelle dei cittadini, importantissime quelle delle aziende e degli esercizi pubblici – affermano dal Comitato Agorà – Cittadinanza Attiva. Toccante e profonda l’osservazione di Don Antonio Bartalucci, Parroco di Monticello, Cinigiano, Porrona, Santa Rita, Castiglioncello Bandini e Montenero che, con parole dense, unisce la religiosità dei luoghi e delle popolazioni con le tradizioni, le radici, l’economia e l’etica chiedendone il rispetto». «Venti sono le osservazioni tecniche sul progetto dell’impianto preparate da un docente universitario di ingegneria elettrica nelle quali si chiede ai proponenti un profondo riesame di molti aspetti del progetto e si solleva, tra altri, preoccupazione sulla stabilità delle strade, sull’inquinamento magnetico, sul rumore, sulla presenza di liquidi infiammabili, sulle polveri sottili e sul gas radioattivo radon – prosegue il Comitato. Le osservazioni culturali e sociali della Proloco di Monticello Amiata tracciano la ricca storia di questo paese e la sua inequivocabile vocazione turistica e agricola. Inoltre osservazioni di grande significato sono state presentate dal Consorzio Seggiano DOP e dalla Associazione per la valorizzazione della Castagna del Monte Amiata IGP, attività che subirebbero un gravissimo danno economico con la perdita di centinaia di posti di lavoro a fronte delle pochissime unità offerte da un impianto geotermico». «Il numero delle osservazioni è elevatissimo come del resto la loro qualità, ciò testimonia quanto l’opposizione alla costruzione della centrale della Gesto Italia srl sia compatta e irremovibile – precisa ancora la nota. Tutti uniti a ribadire la vocazione turistica e agricola delle nostro territorio e a difenderlo da ogni speculazione. Le oltre 600 Osservazioni dei cittadini si concentrano su temi assai preoccupanti, quali la stabilità delle loro abitazioni (costruite tra il 1200 e il 1900) che rischiano lesioni o crolli per effetto dei movimenti tellurici riconducibili alle attività dell’impianto; l’eventuale aumento degli inquinanti (quali l’arsenico) nell’acqua dei pozzi e delle sorgenti utilizzate per l’irrigazione degli orti e per l’abbeveramento degli animali; i possibili danni agli uliveti, ai castagneti e ai vigneti per effetto dei lenti movimenti del terreno; gli irreparabili danni al bellissimo paesaggio e la paura, per chi ha abitazioni e terreni in vicinanza dell’impianto, per possibili incendi o esplosioni dell’impianto legate all’utilizzo di materiali fortemente infiammabili. E per oltre 650 volte, con una dichiarazione esplicita e specifica, i cittadini hanno espresso la loro totale contrarietà alla realizzazione dell’impianto geotermico in difesa del loro territorio».
Anche il Comune di Cinigiano ha espresso il parere tecnico negativo alla richiesta di realizzare un progetto pilota geotermico a Montenero d’Orcia. “Come amministrazione abbiamo scelto di sostenere le attività che esprimono eccellenze ambientali, culturali e produttive. Il nostro futuro non è nella geotermia – afferma Romina Sani, sindaco di Cinigiano –. Nella nostra terra un impianto geotermico, anche a media entalpia, entra in contrasto con le linee di sviluppo dell’area, sia dal punto di vista ambientale-paesaggistico che sociale ed economico”. “Non siamo soli a dire no – prosegue Sani -, il Comune di Castel del Piano e l’Unione dei Comuni Amiata grossetana e i Comuni della Val d’Orcia hanno già espresso parere negativo, a conferma del fatto che si tratta di un progetto che non favorisce questo territorio”. L’area su cui andrebbe ad insediarsi l’impianto proposto da Geothermal Italy è quella di eccellenze enogastronomiche come la DOC Montecucco, la DOP Seggiano, la DOCG Brunello di Montalcino, l’IGT castagna dell’Amiata, la PEF dei boschi; un territorio di pregio, vocato all’agricoltura di qualità e alla valorizzazione dei prodotti tipici e certificati, che ha fatto di viticoltura, olivicoltura e agriturismo i principali settori di sviluppo.