L'iniziativa interregionale trova un picco di "partecipazione" in occasione della "Giornata Mondiale della Terra"
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA. In occasione della “Giornata Mondiale della Terra”, dedicata agli alberi e alle foreste, venerdì 22 aprile alla ore 16 in via Roma, verrà presentato il manifesto dell’Amiata. I cittadini potranno esprimere idee e proposte per un’economia durevole e partecipata del territorio. Verrà allestita una mostra fotografica sul patrimonio ambientale dell’Amiata e verrà illustrata il programma “l’orto nel balcone”. L’evento rientra nell’iniziativa interregionale (Lazio, Toscana, Umbria) “cento fiori contro la geotermia speculativa e inquinante”. Di seguito si riportano i comunicati sull’evento del Movimento di Cittadinanza e Comitato Ambiente Amiata (aderente a SOS Geotermia) e della rete NOGESI.
“L’Amiata è da sempre considerata una delle zone più ricche di biodiversità della Toscana e non solo: accoglie numerose specie botaniche da proteggere e da conservare. Possiede uno dei bacini idrici più importanti del centro Italia che rifornisce circa 700.000 persone tra le province di Siena, Grosseto, Viterbo; è ricca di acque calde e centri termali conosciuti e apprezzati in tutta Europa. Ha cinque riserve naturali, siti di interesse regionale e comunitario nelle varie zone a tutela di aree di pregio naturalistico-ambientale; è ricoperta fino alla parte alta del cono vulcanico da una faggeta naturale tra le più significative d’Europa. Ha sviluppato un’economia legata al turismo, all’artigianato, ai prodotti locali, agroalimentari, castagne, funghi, olio. Ha costruito percorsi naturalistici collegati anche con la Val d’Orcia e la Maremma. Ha attratto e continua ad attrarre visitatori e turisti non solo per le sue bellezze naturali, ma anche per la sua arte, storia, cultura, borghi medievali, rocche, castelli. E’ una terra di grande spiritualità: monasteri, chiese, abbazie, eremi; meta di pellegrinaggio (la via Francigena); possiede rilevanti siti archeologici dal paleolitico agli etruschi; siti di epoca romana. L’Amiata è definita fin dall’antichità la Montagna Madre per la ricchezza delle sue risorse, la montagna che nutre, accoglie, ristora; apprezzata da Papi, Re, Imperatori.Era candidata in passato dalla Regione Toscana a diventare un Parco Nazionale o Regionale a tutela e valorizzazione delle enormi risorse ambientali, storiche e culturali. È una terra di cui ci siamo sentiti sempre orgogliosi ed ha forgiato la nostra identità e il senso di appartenenza. È sottoposta a forti vincoli idrogeologici a tutela delle falde acquifere, vincoli paesaggistici a difesa delle bellezze naturali. Eppure l’Amiata è uno dei territori toscani che sta subendo pesanti aggressioni; risorse di primaria importanza acqua, aria, boschi, beni comuni che dovrebbero essere protetti dalla pubblica amministrazione e dalla stessa Regione Toscana sono sottoposti ad un continuo ed intensivo sfruttamento che mettono a rischio interi equilibri ed economie legate a queste risorse. Tra le cause principali di tale degrado ambientale, paesaggistico e culturale vi è lo sfruttamento del vapore per la produzione di energia da fonte geotermica. Sono cinque le centrali Enel, realizzate con tecnologie flash, tra le più inquinanti, per un totale di 120MW. Già accertati i danni all’acquifero, alla qualità dell’aria, alla salute; rilevante il fenomeno della subsidenza, del dissesto idrogeologico e della sismicità indotta. A questo la Regione Toscana intende aggiungere nuove centrali a media entalpia per un totale di 150 MW. Noi cittadini, abitanti dell’Amiata, riteniamo tali progetti inaccettabili, poiché incidono pesantemente sugli equilibri già precari del territorio, senza oltretutto apportare vantaggi economici. Le zone geotermiche, infatti, sono le più povere e sottosviluppate della Toscana. Riteniamo che l’Amiata, che ha forgiato la nostra identità e il senso di appartenenza, esiga il rispetto e l’attenzione che le politiche locali e regionali continuano a negarle, utilizzandola come merce di scambio e vendendola agli acquirenti di turno. SULLA BASE DI QUESTO MANIFESTO AFFERMIAMO L’URGENZA E LA NECESSITÀ DI RIPORTARE L’AMIATA AL CENTRO DI INIZIATIVE DI DIFESA AMBIENTALE E ALLA ELABORAZIONE DI PROPOSTE E DI PROGETTI LOCALI TESI ALLA VALORIZZAZIONE DELL’INTERO TERRITORIO PER UN FUTURO E UN MODELLO ECONOMICO DUREVOLE E PARTECIPAT0”.
“Dal monte Amiata, all’Alfina, passando per la Maremma alla Val di Cecina a Castel Giorgio l’obbiettivo è quello di unire le vertenze nei confronti di una minaccia come quella della geotermia speculativa che riguarda tutti e non solo i singoli territori interessati. Le recenti rivelazioni scandalose sulla concessione della VIA di Bagnore 4 sull’Amiata al pari delle provocazioni del capo del Governo Renzi che rilancia l’obbiettivo del raddoppio della produzione geotermica in Toscana rivelano sempre più la distanza incolmabile fra le decisioni che piovono dall’alto delle istituzioni e le reali istanze dei territori. La liberalizzazione del settore e la pioggia di incentivi pubblici contribuiscono a creare un clima di “corsa all’oro” e una vera e propria competizione fra le imprese implicate in questo tipo di Business. Non sappiamo chi ne uscirà vincitore, ma sicuramente saranno le popolazioni locali e l’ambiente a subirne le conseguenze devastanti … La vigilia della “Liberazione” sarà l’occasione oltre che per liberarci dall’invasione della geotermia elettrica speculativa e inquinante anche per ribadire proposte e pratiche che pongono al centro la questione di un modello “altro” di gestione del territorio rispettoso dell’ambiente, della sostenibilità e della volontà di chi lo abita.