"Bene il tavolo interministeriale, ma necessarie anche le Regioni"
SIENA. Coniugare la gestione forestale sostenibile con la tutela del paesaggio e, al contempo, non gravare eccessivamente in termini di tempi, oneri burocratici e costi sui bilanci degli operatori forestali: è questo l’obiettivo a cui tendere.
Per farlo, il MIBACT e il Ministero delle Politiche alimentari, agricole e forestali sono coinvolti in un tavolo interistituzionale che deve definire le linee guida nazionali da adottare per la gestione forestale delle aree vincolate: lo ha annunciato la sottosegretaria Anna Laura Orrico, rispondendo a un’interpellanza urgente presentata dall’onorevole Pd, Susanna Cenni, e sottoscritta da molti colleghi.
Già alcune settimane fa – raccogliendo l’allarme degli operatori forestali, di cooperative e imprese, degli enti locali e dei consorzi di bonifica, in particolare della Toscana – l’onorevole Cenni aveva, infatti, portato l’attenzione sul recente parere del Consiglio di Stato che stabiliva l’obbligo di autorizzazione preventiva, da parte delle soprintendenze, per il taglio dei boschi sottoposti a vincolo paesaggistico. «La decisione – ribadisce oggi Cenni – aveva prodotto un vero e proprio terremoto rallentando e, in molti casi, fermando il lavoro e l’attivazione di progetti su cui stavano lavorando o avrebbero iniziato a lavorare imprese, aziende, cooperative forestali, enti di bonifica. Soprattutto in Toscana, in Amiata e in altre aree montane, nella regione con la più alta superficie boscata e che, per altro, ha qualche primato proprio nella buona gestione delle attività di prevenzione degli incendi, e non soltanto, anche per la qualità dei suoi piani selvicolturali».
Adesso, secondo quanto afferma la sottosegretaria Orrico, il Ministero prende atto delle enormi difficoltà dei proprietari dei boschi nello svolgere le normali attività selvicolturali nelle amplissime superfici forestali italiane e si attiva con un tavolo interistituzionale.
«Le condizioni di lavoro di buona parte degli operatori in questo settore sono molto cambiate – aggiunge l’onorevole Cenni – e lo dimostra, ad esempio, una lettera inviata nel novembre scorso al Ministro Franceschini e alla Ministra Bellanova, sottoscritta non da qualche azienda che protesta perché il proprio lavoro è stato fermato, ma dal Consiglio per la ricerca in agricoltura che fa capo al Ministero dell’Agricoltura, dall’UNCEM, dai consigli dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali, da Symbola, da tutto il mondo delle cooperative forestali e delle associazioni agricole italiane. Ecco perché ben venga il tavolo interministeriale con l’auspicio, però, che coinvolga anche le Regioni e che produca in tempi brevi dei risultati che facilitino il lavoro e snelliscano la burocrazia: la buona attività forestale e la salvaguardia paesaggistica possono coesistere. Abbiamo di fronte a noi la necessità di impostare la ripartenza del Paese, raccogliendo la sfida del Green Deal. L’attività selvicolturale, la valorizzazione della filiera del legno, l’attività di prevenzione degli incendi e del dissesto idrogeologico vedono in Toscana esperienze all’avanguardia e sono fondamentali: ricordo, tra l’altro, che questa terra ha ospitato la firma della Convenzione Europea sul Paesaggio ed ha dimostrato, negli anni, di saper coniugare tutela del bello e sostenibilità dello sviluppo».