L'assessore conferma l'assoluta contrarietà all'operazione-petrolio
di Umberto De Santis
SIENA. L’incertezza della situazione riguardo ad alcune “priorità ambientali” della nostra provincia ci ha fatto incontrare l’assessore ad Ambiente, Energia, Cooperazione Internazionale Gabriele Berni (fresco di laurea, motivo per cui la sua segreteria ci aveva negato precedentemente l’appuntamento), nel suo ufficio subito prima di Natale.
Cominciamo subito col chiedere lumi sulla richiesta di trivellare il nostro sottosuolo alla ricerca di idrocarburi, una istanza di permesso che spazia da Barberino Valdelsa fino a Montalcino, da Castellina in Chianti a San Giovanni d’Asso. Secondo la sezione del ministero dello Sviluppo Economico Unmig, come avevamo scritto, sul tavolo della Provincia ci sarebbe la richiesta del “Via” da parte della società richiedente. L’assessore afferma di aver parlato con Roma e di aver chiarito che il documento in questione è stato richiesto all’Heritage Petroleum Plc dal ministero e non dagli uffici provinciali senesi, poiché la passata Amministrazione aveva dichiarato, nella conferenza dei servizi del 2007, la sua assoluta contrarietà all’operazione. Dobbiamo confermare che nel mese di novembre il funzionario ministeriale in questione ci aveva detto la stessa cosa e che per loro errore di scrittura si poteva fraintendere dove fosse il documento in questione. Ma a oggi il sito internet dell’Unmig non è stato rettificato. Quindi la questione si fa ancor più delicata. Tra l’altro, Heritage Petroleum Plc non esiste più, è stata assorbita da una società australiana chiamata EGL Ltd quotata alla borsa australiana: il valore di detta società è anche in relazione ai permessi di ricerca di idrocarburi in suo possesso. Dichiarazioni nell’uno o nell’altro senso, a istruttoria non completata, potrebbero provocare scosse borsistiche all’altro capo del mondo.
Facciamo notare che è comunque strano che, davanti al diniego della Amministrazione Provinciale di Siena, la pratica sia andata avanti lo stesso, quasi che il parere e la presa di posizione dell’Ente Locale non abbiano importanza. L’assessore Berni dice che la Regione Toscana avrebbe preparato una delibera di annullamento delle “istanze di permesso di ricerca in terraferma denominate Cinigiano e Siena” per chiudere definitivamente la faccenda. Di cui però non riusciamo a trovare traccia nella corposa legislazione fiorentina. Rimaniamo d’accordo con l’assessore Berni che monitorerà lo sviluppo dei rapporti tra l’Unmig e la società richiedente per verificare la decadenza a breve e la definitiva chiusura dell’argomento, fornendoci adeguata informazione.
La tecnica del silenzio e della mancanza di informazione è funzionale all’accettazione della Pubblica Amministrazione di atti e decisioni che, preventivamente allertata, la popolazione non accetterebbe. Infatti, così ci pare che funzionino le cose sul secondo argomento trattato, l’emergenza nucleare. Sappiamo da due anni che il governo Berlusconi vuole realizzare almeno 4 centrali nucleari in Italia, con la relativa costruzione di infrastrutture e di siti di stoccaggio delle scorie radioattive. Sappiamo anche che dal Chianti a Montalto di Castro, la nostra provincia e le sue immediate vicinanze sono nell’elenco dei 52 siti “nucleabili” che avrebbe preparato la Sogin, Società gestione impianti nucleari, su espressa richiesta del governo. Ma sappiamo che tale elenco è stato secretato fino alla fine del 2010, e forse oltre, visto che in periodo di “campagna elettorale” è un argomento scottante e non remunerativo in termini di voti.
L’assessore Berni conferma che la Provincia di Siena non è al corrente di alcuna notizia riguardo all’argomento (se non per quanto scritto sui giornali), che il governo non ha con l’Ente Locale alcun tipo di relazione sulla faccenda, e quindi esiste la possibilità di ritrovarsi con fatti decisi già in attuazione.