di Fabrizio Pinzuti
AMIATA. Non sono sicuramente di facile interpretazione – almeno per i non addetti ai lavori – i due documenti dell’ARS (Agenzia Regionale per la Salute), che sottoponiamo ad ogni buon conto all’attenzione dei lettori. Secondo quanto affermato al Focus sulla geotermia svoltosi a Firenze il 9 aprile 2016 dall’architetto Fabio Zita, già responsabile del settore VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) della Regione Toscana, rappresenterebbero il primo un parere negativo sulla costruzione della centrale di Bagnore 4, il secondo, quindici giorni dopo, uno invece positivo “sulla base di ulteriori, nuove e all’ARS non conosciute indicazioni, che le provenivano dal Settore Energia”, con l’annotazione che il primo parere negativo era arrivato “nell’inconsapevolezza del valore del progetto … cosa che invece aveva assunto, in termine di consapevolezza, soltanto nell’emanazione del secondo parere sulla base delle indicazioni che non aveva avuto prima”.
L’oggetto delle dichiarazioni di Zita era la valutazione degli aspetti sanitari, contenuti nello Studio di Impatto Ambientale presentato alla Regione Toscana dall’ENEL a sostegno della richiesta di autorizzazione per la costruzione di Bagnore. “Le conseguenze di tutto ciò sono state: la delega tolta all’Assessore Bramerini sulla Valutazione di Impatto Ambientale e il mio allontanamento come responsabile del Settore VIA e trasferimento al Settore Paesaggio”, affermò nel Focus l’ex funzionario regionale, ora in pensione. Le dichiarazioni di Zita sono tornate alla ribalta della cronaca dopo le interrogazioni orali presentate da alcuni consiglieri proprio sulla VIA della centrale di Bagnore 4 (Giannarelli, Galletti, Bianchi, Cantone, Quartini, Marras, Scaramelli, Bezzini, Fattori, Sarti), alle quali ha risposto l’assessore alla presidenza Vittorio Bugli nella commissione Ambiente dell’11 maggio, lontano dai giornalisti di norma presenti ai lavori del Consiglio Regionale: “La presunta irregolarità denunciata da Zita consiste nell’esito contrario dei due pareri elaborati da Ars in merito alla Via Bagnore 4. Si tratta, innanzitutto, di contributi tecnici non obbligatori richiesti dallo stesso Zita, in accordo con l’assessore, in linea con l’approccio serio e corretto di lavoro. I due documenti prodotti da Ars non sono contrastanti, bensì il secondo la conferma del primo: la posizione espressa dall’Agenzia regionale per la salute è stata soltanto arricchita con nuove informazioni a disposizione, acquisiste con l’integrazione documentale consegnata da Enel al settore Via regionale. Per fare chiarezza sull’accaduto abbiamo ricostruito atto dopo atto tutto il percorso autorizzativo, chiesto ad Ars di pubblicare i due contributi tecnici sul proprio sito perché siano consultabili da tutti. In merito alle dichiarazioni di Zita abbiamo interessato l’avvocatura regionale e sarà Ars, in quanto soggetto diretto interessato, a decidere se e come procedere”. “Mi sono dichiarato solo parzialmente soddisfatto – ha replicato il capogruppo PD in Consiglio Leonardo Marras – per due ordini di motivi. In primo luogo perché, facendomi portatore delle gravi preoccupazione dei cittadini dell’Amiata sento la necessità di un chiarimento ancora più dettagliato. Chiedo al presidente Rossi e alla giunta, dunque, di prendere posizione con forza diffondendo agli amministratori e alla popolazione tutta i contenuti della comunicazione che stamani l’assessore Bugli ci ha descritto in Commissione, togliendo così ogni possibile spazio a chi spesso si diletta nella speculazione. È importante far sapere che la procedura di Via si è svolta correttamente e rassicurare che controlli e monitoraggi sono svolti con regolarità. In secondo luogo, mi riterrò soddisfatto quando saranno presi provvedimenti concreti contro chi utilizza il proprio tempo libero per denunciare presunti illeciti dopo anni di distanza col solo risultato di destabilizzare una comunità. È dovere di ogni funzionario pubblico denunciare immediatamente eventuali irregolarità, senza attendere di essere contrattualmente svincolato dall’amministrazione stessa”. Su questa ultimo aspetto l’architetto Zita, nei commenti “a telecamere e microfoni spenti”, su precisa richiesta di alcuni dei presenti, rispose di aver già messo al corrente la magistratura di quanto esplicitato nel Focus quando era ancora in attività.
Di parere opposto i vari rappresentanti del mondo ambientalista, che avevano espresso prima delle risposte di Bugli e della replica di Marras il proprio convincimento che sarebbe emerso “che il parere dell’ARS era positivo fin dall’inizio, ma forse, in via più prudente e per non essere smentiti dalle carte, si dirà che il secondo parere confermò il primo, senza aggiungere che il primo era negativo” e che si continua “a mentire sul parere dell’ARS, che avendo come oggetto gli aspetti sanitari presentati da ENEL nello Studio di Impatto Ambientale, erano e sono assolutamente NEGATIVI e, in sede di VIA, il responsabile Zita non poteva che negare un parere positivo”. Già note le posizioni di SOS Geotermia che in proposito ha diramato un comunicato stampa già da noi pubblicato e che sulla possibilità della richiesta dell’intervento della Magistratura aggiunge: “Lo chiediamo anche noi a voce alta, poiché con chi cambia le carte in tavola non si può dialogare”, richiamando un proprio comunicato stampa che in tempi “non sospetti” (26 Settembre 2013) denunciava in merito al trasferimento dell’architetto Zita e della revoca delle deleghe all’allora assessora Bramerini, che “già era noto il collegamento con la VIA per la centrale di Bagnore 4; proprio la Bramerini lo confessò ai pm ai tempi dello scandalo della TAV toscana … dalla stampa apprendiamo che l’assessore regionale Anna Rita Bramerini ha dichiarato al PM che sia la rimozione del dirigente dell’ufficio VIA Fabio Zita, sia la revoca delle deleghe a se stessa da parte del presidente Rossi erano legate alla “tempistica non rigorosa” dei procedimenti per la centrale geotermica del comune di Santa Fiora e per le valutazioni sul corridoio tirrenico. Tali dichiarazioni gettano una luce inquietante sul rilascio della VIA ed in sostanza sulla autorizzazione ai lavori per la costruzione della mega-centrale Bagnore 4 nel comune di Santa Fiora. Giova ricordare come, nel maggio 2012, il Comitato Tecnico per la Geotermia in Amiata – organo tecnico consultivo della Regione Toscana – che era stato incaricato di dare un giudizio per il rilascio di quella VIA, non fu più rinnovato nel giugno successivo, impedendo così che ci potesse essere l’espressione di un parere congiunto nel merito. Ci fu inoltre, il 18 luglio 2012 un contraddittorio in sede regionale tra comitati ed Enel, dove quest’ultima ad alcune puntuali osservazioni riteneva di ‘non rispondere’ o di sviare il ragionamento senza entrare nel merito. Ai membri dei comitati apparve peraltro strano tale comportamento che esponeva l’Enel ad una possibile ‘bocciatura’. Invece, subito dopo le ferie agostane, il 4 settembre, la conferenza dei servizi propone parere positivo e appena sei giorni dopo, il 10 settembre con delibera 810 la Giunta Regionale espresse parere favorevole, dando di fatto il via libera alla costruzione della centrale. Nel frattempo Zita era stato sostituito da Paola Garvin che, però, leggiamo dai resoconti, dichiarava la sua incompetenza in materia. Singolare che per migliorare un servizio ed accelerare la conclusione dei procedimenti venga rimosso chi ne ha le competenze! Ma in regione toscana non sono nuovi a queste sostituzioni lampo: ricordiamo che lo “spoil system” si era già verificato nel 2011 durante l’iter per la concessione della VIA al piano di riassetto di Piancastagnaio, con Micheli, Sargentini e Marzocchi trasferiti incomprensibilmente ad altro incarico”.
Senza entrare nel merito dei diversi pareri facciamo solo notare che l’ARS, in merito alla relazione sull’impatto sanitario presentato da ENEL, faceva notare: “L’intero paragrafo dedicato agli aspetti sanitari appare POCO ESPLICATIVO E NON ADEGUATO per descrivere lo stato di salute delle popolazioni potenzialmente interessate alla costruzione della nuova centrale”. Seguono le motivazioni che, a parere dell’ARS, giustificano tale netto “rigetto”: l’Enel ha usato numeri assoluti su vasta scala, che non consentono confronti, e non i tassi standardizzati per comune; ha sbagliato a riportare gli stessi numeri dei decessi per le varie USL e l’ARS indica anche gli Studi dove erano presenti i dati aggiornati, standardizzati e riferiti ai singoli comuni geotermici, invitando l’Enel a riportarli. ”Tra questi studi, commenta SOS Geotermia, c’erano quelli che già allora indicavano un eccesso di mortalità del +13% in Amiata. Tant’è che l’ENEL si è guardata bene dal riportarli… Tale Parere è stato riconfermato nella successiva nota. Non si poteva scrivere una frase più chiara e netta. E sfidiamo le persone oneste ad affermare che tale giudizio fosse positivo”. Peraltro il direttore dell’ARS Francesco Cipriani nella conferenza pubblica a Santa Fiora il 17 giugno 2013, della quale si conserva la registrazione, precisò, a proposito della relazione presentata dall’Enel, che “una industria grande come Enel non può permettersi una sciattezza nella presentazione dei dati sanitari” definiti dal dott. Cipriani anche “superficiali” e “non accettabili”. Se non è questo un parere negativo, è sicuramente da chiedersi perché, nonostante le sciattezze e le superficialità riscontrate, si sia poi arrivati al sì alla megacentrale di Bagnore 4.