SIENA. Recentemente l’amministrazione comunale ha preso una posizione rivedibile sull’attuale sistema di raccolta dei rifiuti, decretando il ‘pensionamento’ anticipato dei cassonetti con tessera di Sei Toscana. La motivazione addotta sarebbe quella di voler migliorare il decoro della nostra città.
Mentre nel panorama regionale e nazionale si assiste ad un susseguirsi incessante di promozioni di utilizzo di cassonetti intelligenti, Siena preferisce tornare a adottare quelli ‘negligenti’.
A differenza di realtà come quella di Firenze, che ha di recente adottato un cassonetto “a bocca grande” che, grazie a un software integrato di intelligenza artificiale processa sia la quantità che la qualità del rifiuto, Siena sembra voler rinunciare agli enormi investimenti fatti finora per il miglioramento della raccolta differenziata a tariffa cosiddetta puntuale.
Per risolvere i problemi della raccolta dei rifiuti fuori dal centro città, Azione propone di seguire l’esempio fiorentino partendo dal potenziamento dell’App Sei Toscana, da associare alla card fisica già esistente, e dalla modifica dei cassonetti dell’indifferenziato con quelli a bocca più grande rispetto agli attuali.
Al momento l’App in oggetto è decisamente sottodimensionata in termini di servizi offerti, utilizzabile come sostituta della carta fisica sarebbe utile per assegnare un ruolo attivo al cittadino nella segnalazione di eventuali criticità, per monitorare la quantità di rifiuto conferito e lo sconto maturato sulla tariffa Tari.
Il metodo di raccolta, inoltre, si dovrebbe avvalere anche di sacchi della spazzatura che utilizzano un codice a barre, in grado di rintracciare e controllare gli utenti e permettere di avere, oltre ad un risparmio diretto in bolletta, anche la certezza che altri cittadini più “furbi” annullino l’impegno dei più virtuosi.
I dati raccolti potrebbero servire a delineare scelte strategiche di pianificazione del servizio come avviene già, attraverso l’utilizzo di modelli twin (gemelli digitali), in molte città d’Europa (Leuven in Belgio, Bologna in Italia).
Fondamentale sarebbe anche l’adozione, almeno su base regionale, di un’unica e standardizzata modalità di raccolta dei rifiuti e l’utilizzo della stessa colorazione dei cassonetti insieme al miglioramento delle sinergie tra comuni limitrofi.
A questo andrebbe aggiunto la promozione di spazi per il recupero dell’usato, come ad esempio i rifiuti tecnologici, e la distribuzione di compostiere per riutilizzare la componente organica dei nostri rifiuti come fertilizzante negli orti urbani, ormai molto diffusi in città.
Un tema importante che riflette la capacità di programmazione e di proiezione verso il futuro di una città contemporanea. La politica ha infatti bisogno di coraggio, competenza e lungimiranza.
Antonio Zambito Marsala, membro dell’esecutivo provinciale e responsabile organizzazione e tesseramento